AGI - E' sempre più grave il bilancio delle vittime civili delle proteste a Caracas contro la contestata rielezione del presidente venezuelano Nicolas Maduro: i morti sono ora 11. Lo ha reso noto Foro Penal. "In un solo giorno, abbiamo avuto 11 morti", ha spiegato il capo della ong Alfredo Romero ai giornalisti, esprimendo preoccupazione per "l'uso di armi da fuoco" nelle proteste che hanno visto membri delle forze di sicurezza usare gas lacrimogeni e proiettili di gomma sui manifestanti ieri.
Maduro, dal canto suo, ha accusato l'opposizione di essere "responsabile della violenza", in occasione di una riunione di crisi congiunta del Consiglio di Stato e del Consiglio di Difesa, che riunisce tutti i poteri del Paese. "Vi ritengo responsabili (...) di tutto ciò che sta accadendo in Venezuela, della violenza criminale, dei feriti, dei morti, della distruzione. Sarete direttamente responsabili, signor (Edmundo) Gonzalez Urrutia e signora (Maria Corina) Machado", ha detto rivolgendosi al candidato e al leader dell'opposizione.
Quanto sta succedendo in Venezuela in queste ore sta preoccupando non poco la comunità internazionale. "Stiamo seguendo da vicino le elezioni in Venezuela, ma lasciatemi dire che gli Stati Uniti applaudono i venezuelani per il loro coraggio e impegno per aver partecipato a questo processo democratico davanti alla repressione. Chiediamo al Venezuela trasparenza nel rilasciare i risultati del voto", ha detto la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre, commentando il contestato risultato dall'opposizione del risultato delle elezioni. "Ci sono segnali chiari - ha aggiunto - che il risultato annunciato non riflette la volontà del popolo venezuelano. Gli Stati Uniti - ha continuato - sono dalla parte del popolo venezuelano e difendono il diritto a esprimere il proprio punto di vista liberamente".
"Siamo molto preoccupati dalle notizie di arresti" in Venezuela ed "è importante che tutti i leader politici e i loro sostenitori respingano tutte le forme di violenza, minacce di violenza o incitamenti alla violenza", ha, invece, dichiarato il portavoce dell'Onu. "E' anche importante - ha aggiunto - che le autorità rispettino il diritto delle persone a manifestare in modo pacifico e abbiamo bisogno di piena trasparenza nei risultati elettorali".
Sugli avvenimenti nel Paese dell'America Latina ha detto la sua, con una dichiarazione al Tg1, anche il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani: "In Venezuela la preoccupazione è la tutela dei nostri connazionali: sono almeno 170 mila quelli censiti e centinaia di migliaia le persone di origine italiana. Abbiamo chiesto che ci sia trasparenza sul risultato elettorale. Siamo in contatto con tutti i nostri alleati, con il G7 e ci auguriamo che anche le Nazioni Unite facciano chiarezza".