AGI - Il governo britannico sta lavorando a un progetto di "mobilità giovanile" con quello spagnolo. È un primo passo, scrivono i giornali di Londra, per aggirare uno degli effetti più appariscenti e forse nefasti della Brexit: lo stop alla libera circolazione di lavoratori e, in questo caso soprattutto, studenti. Stando a quanto riportato, Keir Starmer avrebbe discusso la possibilità di un programma di mobilità giovanile con il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez.
Sembra che lo spagnolo abbia sottoposto la proposta a Starmer in un incontro privato durante il vertice della Comunità politica europea tenutosi a Blenheim Palace all'inizio di luglio. Starmer non ha respinto l'idea e ha detto a Sanchez che l'avrebbe presa in considerazione. Negli ultimi anni sono state crescenti le richieste per un programma che consenta ai giovani di vivere, studiare o lavorare nell'Ue per un periodo di tempo limitato.
Ad aprile, Rishi Sunak ha respinto un'offerta della Commissione europea che avrebbe concesso alle persone di età compresa tra 18 e 30 anni la libera circolazione per un massimo di quattro anni. La faccenda, sul piano politico, è comunque delicata: il manifesto con cui il partito laburista ha vinto le elezioni del 4 luglio affermava che non ci sarebbe stato "nessun ritorno alla libertà di movimento". Un accordo bilaterale con la Spagna non infrangerebbe di per sé tale promessa ma potrebbe finire nel mirino dei Tories.
La Gran Bretagna, scrive il Guardian, ha già avviato una qualche forma di programma di mobilità giovanile con 13 paesi extra-UE, tra cui Australia, Canada e Nuova Zelanda, nonché Giappone, Islanda e Uruguay. I programmi esistenti differiscono dalla libera circolazione in quanto in genere richiedono ancora ai richiedenti di ottenere un visto, di fornire la prova di fondi sufficienti per il proprio sostentamento e di pagare un supplemento per i servizi sanitari.
Nei giorni scorsi un portavoce del governo ha dichiarato al Telegraph: "Siamo stati chiari sul fatto che non rientreremo nel mercato unico, nell'unione doganale né reintrodurremo la libertà di movimento, e non stiamo prendendo in considerazione un programma di mobilità giovanile". A gennaio, il sindaco di Londra Sadiq Khan ha chiesto un accordo che consenta ai giovani di circolare liberamente da e verso l'UE, affermando che ciò contribuirebbe ad attenuare i danni economici e culturali causati dalla Brexit. Ha affermato che l'attuale accordo sulla Brexit ha "arrecato danni in tutta Londra e sono i giovani a essere stati colpiti più duramente in molti modi".