AGI - Resta alta la tensione al confine tra Israele e Libano dopo la morte di 12 ragazzi drusi per un razzo che, secondo Israele, è stato lanciato da Hezbollah sulle alture del Golan sabato scorso. "Lo Stato di Israele non permetterà e non può permettere che ciò accada. La nostra risposta arriverà e sarà severa", ha assicurato il premier Benjamin Netanyahu durante una visita a Majdal Shams, dove è stato accolto da proteste, mentre le diplomazie di mezzo mondo sono all'opera per cercare di sventare una guerra a tutto campo. Stati Uniti, Francia e Italia, insieme ad altri, stanno cercando di contenere l'escalation, ha fatto sapere il ministro degli Esteri libanese Abdallah Bou Habib, il quale avrebbe ricevuto "rassicurazioni" secondo le quali "Israele imporra' un escalation limitata ed Hezbollah rispondera' in modo limitato...".
Anche il premier libanese Najib Mikati ha confermato che "sono in corso colloqui con le parti internazionali, europee e arabe per proteggere il Libano e scongiurare i pericoli". Proprio con Bou Habib e con l'omologo d'Israele Israel Katz ha parlato stamane il ministro degli Esteri Antonio Tajani, convinto che "interrompere la spirale di violenza sia possibile e occorra farlo ora. Bisogna assolutamente evitare una nuova guerra".
Anche gli Stati Uniti sono fiduciosi che una guerra più ampia tra lo Stato ebraico e il movimento sciita filo-iraniana si possa evitare: il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca John Kirby ha riferito che funzionari americani e israeliani hanno avuto conversazioni a "più livelli" nel fine settimana dopo l'attacco e il rischio di un conflitto a tutto campo è "esagerato". "Nessuno vuole una guerra più ampia e sono fiducioso che saremo in grado di evitare un simile risultato", ha aggiunto. Il Regno Unito, intanto, ha invitato i cittadini britannici a non recarsi in Libano e a lasciare il Paese dei Cedri.
Hezbollah, che nega la responsabilità dell'attacco, ha evacuato alcune posizioni nel Libano meridionale e orientale per timore di un attacco israeliano dopo che ieri il gabinetto di sicurezza "ha autorizzato il primo ministro e il ministro della Difesa a decidere il modo e i tempi della risposta" al lancio del razzo che ha fatto un massacro sul campo da calcio nel Golan. Il movimento libanese filo-iraniano ha anche annunciato di aver lanciato stamane "decine di razzi Katyusha" contro un sito militare israeliano dopo la morte di due suoi combattenti, uccisi in un raid aereo sul villaggio di Mais al-Jabal, nel sud del Libano.
Il presidente dell'Iran, Masud Pezeshkian, durante una conversazione con il suo omologo francese Emmanuel Macron, ha avvertito che ci saranno "gravi conseguenze" se Israele commettera' il "grande errore" di attaccare il Libano. Il capo dell'Eliseo, a sua volta, ha esortato il leader iraniano a smetterla di "sostenere attori destabilizzanti" in Medio Oriente, avvertendo che "una nuova guerra (tra Israele e Libano, ndr) avrebbe conseguenze devastanti per la regione.
Nessun progresso, intanto, sul fronte dei negoziati tra Israele e Hamas per mettere fine alla guerra a Gaza e ottenere il rilascio degli ostaggi. Dopo la tappa a Roma, i colloqui "continueranno nei prossimi giorni", ha fatto sapere lo Stato ebraico. Il gruppo militante palestinese, tuttavia, ha nuovamente accusato Netanyahu di ostacolare i negoziati, ponendo nuove richieste e condizioni.
Una versione respinta dal premier israeliano secondo il quale è "la leadership di Hamas a impedire un'intesa". "Israele non ha cambiato ne' ha aggiunto condizioni alla proposta. Al contrario, fino a questo punto è Hamas che ha chiesto 29 cambiamenti e non ha risposto alla proposta originale", ha aggiunto l'ufficio del premier. In Israele c'è tensione anche per l'arresto da parte della polizia militare di nove soldati, accusati di gravi abusi su un detenuto palestinese nella base di Sde Teiman, centro dove sono tenuti i sospetti terroristi catturati dopo il 7 ottobre.
L'azione degli agenti ha provocato la rabbia di decine di manifestanti ultranazionalisti che, insieme ad deputati dell'estrema destra, si sono recati sul posto a protestare e hanno fatto irruzione nella base. Un episodio condannato con forza da Netanyahu che ha esortato a "calmare gli animi". "Anche in tempi di rabbia, la legge si applica a tutti", ha sottolineato Gallant, mentre il capo di Stato maggiore Herzi Halevi ha puntato il dito contro "un comportamento grave che non e' in alcun modo accettabile".