AGI - La storia di come si diventa principesse l'abbiamo sentita mille volte, nelle favole più o meno politicamente corrette, con baci più o meno rubati, con scarpine elegantemente calzate, con trecce dalla sovrumana resistenza tricologica e così via. Ma come si scarica una principessa? Anzi, qual è il principesco modo per mollare la perfetta candidata alla mano del principe (salvo poi ripensarci e pure di corsa)?
Deludente, a quanto pare: una telefonata di mezz'ora. Nemmeno il coraggio di un incontro a quattrocchi. Lo rivela nella sua biografia di Kate Middleton - ampiamente anticipata dal Daily Mail - Robert Jobson, considerato molto vicino ai reali e quindi attendibile.
Jobson racconta che dopo aver deciso che era troppo presto per legarsi alla borghese Catherine Middleton, il principe William festeggiò la rottura con una serata a base di alcolici con gli amici più cari al nightclub Mahiki di Mayfair. "Sono libero!" urlava, mentre scivolava in una versione ubriaca del ballo del robot. Naturalmente, Catherine venne a sapere di queste buffonate infantili. Sembravano segnare la fine umiliante di storia d'amore iniziata quando erano entrambi studenti all'Università di St Andrews in Scozia.
La rivalsa di Kate
I pettegoli si divertirono un mondo. Alcuni sostenevano che un'altra giovane donna, la bella mondana Isabella Anstruther-Gough-Calthorpe avesse fatto girare la principesca testa di William. I due si erano conosciuti anni prima in vacanza in Grecia. Ma nonostante fosse single al momento della rottura tra William e Catherine, Isabella apparentemente non era interessata a diventare una fidanzata reale, ritenendo che ciò avrebbe limitato le sue prospettive di carriera come attrice.
Questo non raffreddò l'ardore di William: Jobson racconta che corteggiò Isabella strenuamente, ma che lei respinse le sue avances. Pochi avrebbero potuto prevedere che sarebbe tornato da Catherine, o che lei avrebbe mai accettato di 'riprenderlo'. Ma Kate è una che ha sempre saputo fare bene i propri conti, 'sollecitata' in questo dalla famiglia che - per citarne una - la spinse a imparare l'arabo a soli tre anni, quando la famiglia Middleton viveva allora ad Amman, in Giordania, dove il padre, Michael, lavorava per la British Airways.
Non esattamente la dorata vita degli expat: una modesta villa con tre camere da letto e 'Wiskey Ragnetto' da recitare ogni mattina in arabo e in inglese. Oggi, Catherine sarebbe la prima ad ammettere che il suo periodo in Medio Oriente, di cui ricorda ancora molti elementi, ha contribuito a plasmare la donna che è diventata. Una delle cause che le sta più a cuore è quella di sottolineare l'importanza cruciale dei primi anni di vita di un bambino, fino ai cinque anni.
A 13 anni, alunna della prestigiosa Downe House che la famiglia poteva permettersi grazie ai guadagni della madre e alla sua prospera attività di venditrice di articoli per feste, fu forse vittima di bullismo, di certo faticò a inserirsi in gruppi di preadolescenti che stavano insieme già da due anni. Tanto che dopo appena sei mesi si trasferì al Marlborough College e lì la sua vita cambiò in meglio: si concedeva panini al Marmite, ascoltava il suo Walkman e guardava avidamente Friends.
Kate, dalla Fit List alla corte dei Royals
Era una "alunna perfetta" e a 16 anni, senza più l'apparecchio per i denti e trasformata in una vera bellezza, era in cima alla cosiddetta "Fit List" degli studenti, ma soprattutto era pronta per diventare principessa. Ebbe una cotta per il principe William? Ciò che è meno noto è che Catherine e il principe si sono incontrati per la prima volta quando lei era a Marlborough, ed è stato allora che sono diventati amici.
Il resto è storia: una volta iscritti all'università, al secondo anno accademico, William e Catherine si trasferirono in una casa per studenti insieme a due amici. Nella comunità studentesca, era un segreto di Pulcinella che fossero una coppia: spesso li si poteva vedere camminare o andare in bicicletta alle lezioni. Nei fine settimana e nelle vacanze, William spesso portava Catherine a Highgrove o Sandringham o in un cottage nella tenuta di Balmoral. Ogni tanto si registravano in hotel, usando i nomi Mr e Mrs Smith, il che senza dubbio non ingannava nessuno. Nel maggio 2003, la notizia della loro relazione si diffuse, anche se William un mese dopo insistette di non avere una ragazza fissa.
Tutto questo finì nel 2005, quando entrambi si laurearono e si trasferirono a Londra, dove Catherine aveva un appartamento vicino a King's Road a Chelsea. Le speculazioni su un matrimonio reale iniziarono a raggiungere il culmine, ma il Principe era cauto nell'impegnarsi. Temeva che potesse trattarsi della ragazza giusta al momento sbagliato.
Il compleanno amaro del 2007
E così, proprio in prossimità del 25esimo compleanno di Kate, nel gennaio 2007 William annullò inaspettatamente i piani per partecipare a una festa di Capodanno a Dundee, organizzato dai Middleton.
Kate intuì che qualcosa non andava ed ebbe conferma dei propri sospetti quando William le telefonò per suggerirle di lasciarsi. Le disse che entrambi avevano bisogno di "un po' di spazio" per "trovare la nostra strada" e che non era in grado di prometterle il matrimonio. In una conversazione di 30 minuti carica di emozioni, entrambi riconobbero di essere su "linee diverse". Fu un colpo devastante per Catherine, che si sentì doppiamente delusa per essere stata scaricata al telefono.
Sebbene non fosse la prima volta che William aveva detto basta alla loro relazione, sembrava definitiva. Sebbene fosse sconvolta, Catherine decise di nascondere il suo dolore al mondo esterno. Carole Middleton agì rapidamente, portando la figlia con il cuore spezzato a Dublino per una pausa, una gradita tregua dal controllo dei media. William, ovviamente, si ubriacò semplicemente al Mahiki e iniziò a urlare di essere "libero".
Al ritorno, Catherine decise che non sarebbe rimasta seduta a deprimersi. Si rivolse a vecchi amici per chiedere sostegno, andando in vacanza con un'amica a Ibiza. Fecero festa fino a notte fonda. Tornata a Londra, presto ci furono così tante foto dei paparazzi di Catherine che usciva dai nightclub, spesso con la sorella Pippa, che i media le soprannominarono le "Sizzler Sisters".
Come prevedibile, le rubriche di gossip raccontavano ogni sua mossa, rendendo difficile per William togliersela dalla testa. Dopo anni come sua fedele fidanzata, sembrava che si divertisse senza di lui. I suoi tacchi erano più alti e gli abiti che indossava, che a volte scoprivano il suo ombelico o le sue gambe spettacolari, erano molto più audaci. Si diceva persino che uscisse con Sir Henry Ropner, un erede di una compagnia di navigazione.
Per William, dopo la sua prima ondata di serate ubriache, era tutta un'altra storia. Vedere le fotografie della sua ex fidanzata che si divertiva lo portarono presto ad avere seri ripensamenti, anche se si rese conto che dopo il modo in cui aveva trattato Catherine, non sarebbe stato facile riconquistarla. Questa volta, lo sapeva, avrebbe dovuto darle delle ferree rassicurazioni sul loro futuro insieme. All'inizio, la loro riconciliazione fu tenuta segreta. Poi la stampa notò che Catherine, seduta due file dietro William a un concerto pop di beneficenza per il decimo anniversario della morte della principessa Diana, si era unita con entusiasmo al canto della canzone Back For Good dei Take That. E così aveva fatto il principe. Le canzoni pop, si sarebbe scoperto, spesso erano la chiave per il vero stato della loro relazione.