AGI - Il candidato vicepresidente repubblicano J.D. Vance, forse non è abbastanza antiabortista. Ma gli ambienti pro-life della enorme comunità cattolica degli Stati Uniti vedono in Kamala Harris, a un passo dalla formale canditura a presidente dei democratici, un avversario forse più temibile. E una delle loro voci più accreditate, la Catholic News Agency, non ha mancato di spulciare negli archivi, alla ricerca delle sue decisioni in materia di vita, gender e bioetica.
Questa la conclusione: "Nel corso della sua carriera - come vicepresidente, senatrice e procuratore generale della California - Harris ha assunto una serie di posizioni che potrebbero creare problemi agli elettori cattolici". Il background religioso e familiare della candidata la vede allevata da un padre cristiano e da una madre indù. Lei da bambina ha frequentato sia la comunità indù che ambienti cristiani. Da grande ha aderito a una chiesa battista. Infine suo marito, Douglas Emhoff, è ebreo, e da piccolo ha frequentato una sinagoga riformata.
Nel suo percorso politico "Harris ha costantemente promosso l'aborto, si è opposta ai centri e agli attivisti pro-vita per la gravidanza. Ha anche abbracciato l'ideologia di genere così come i mandati transgender e contraccettivi che, a volte, hanno messo a repentaglio la libertà religiosa".
In particolare "in qualità di vicepresidente, ha preso l'iniziativa in molti degli sforzi dell'amministrazione Biden-Harris per promuovere l'aborto, compreso le iniziative per codificare gli standard sull'aborto di Roe v. Wade nella legge federale". Tra le cose non piacciono ai pro-lifer alcuni giri di conferenze. Nel settembre dello scorso anno, il vicepresidente ha intrapreso un tour in vari campus universitari chiamato "Fight for Our Freedoms College Tour" per promuovere l'aborto e altri aspetti dell'agenda dell'amministrazione. All'inizio del 2024 ha lanciato tour per promuovere l'aborto chiamato "Lotta per le libertà riproduttive".
Durante questo tour, Harris è diventata la prima vicepresidente in carica a visitare una clinica per aborti a marzo, quando ha visitato una struttura di Planned Parenthood a Minneapolis. Durante l'evento, ha elogiato gli abortisti e rimproverato i legislatori pro-vita che hanno votato per porre limiti all'aborto. In un'intervista all'ABC nel 2023, Harris critico' gli Stati che hanno adottato leggi pro-vita e ha esortato il Congresso ad approvare una legislazione che stabilisca standard federali sull'aborto che impediscano agli Stati di applicare le leggi pro-vita.
Nel 2022, il vicepresidente ha affermato che gli americani religiosi possono sostenere l'aborto senza abbandonare la loro fede. In qualità di procuratore generale della California, continua il rimprovero della Cna, Harris ha co-sponsorizzato e promosso il Reproductive FACT Act, che richiedeva ai centri di gravidanza pro-vita di affiggere avvisi che fornissero informazioni su dove ottenere aborti. Inoltre Harris è stata contraria a forti protezioni per la libertà religiosa e ha sostenuto l'ideologia di genere.
La futura candidata ha co-sponsorizzando il Do No Harm Act e l'Equality Act. Il primo avrebbe posto fine alle esenzioni religiose per alcuni mandati governativi, come le leggi che vietano la discriminazione basata sull'orientamento sessuale e l'identità di genere e le regole che impongono la copertura assicurativa dell'aborto e degli interventi chirurgici per il cambio di sesso. Quest'ultimo avrebbe proibito la discriminazione basata sull'orientamento sessuale e sull'identità di genere. In qualità di vicepresidente "Harris ha ulteriormente promosso l'ideologia di genere. Ha criticato gli stati repubblicani per aver proibito ai medici di eseguire interventi chirurgici per il cambio di sesso sui minori, per aver limitato gli sport femminili solo alle donne e alle ragazze biologiche e per aver impedito agli insegnanti di imporre l'ideologia di genere agli studenti".