AGI - Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, in un discorso durato un'ora davanti al Congresso americano, ha difesa la campagna militare a Gaza, lodando l'alleanza con gli Stati Uniti e provando a presentare il conflitto in Medio Oriente come una sfida tra bene e male. "È uno scontro - ha detto - tra chi glorifica la morte e chi santifica la vita. Perché le forze della civiltà trionfino, America e Israele devono stare uniti".
"Amici miei - ha aggiunto - i nostri nemici sono i vostri nemici, la nostra battaglia la vostra battaglia. E la nostra vittoria sarà la vostra vittoria". Ogni passaggio dell'intervento è stato sottolineato dagli applausi di rappresentanti e senatori, in maggioranza Repubblicani. Netanyahu ha lodato sia il presidente Joe Biden sia l'ex presidente Donald Trump, per "aver riconosciuto la sovranità di Israele sopra le alture del Golan" e per "aver affrontato l'aggressione dell'Iran" e aver "riconosciuto Gerusalemme come la nostra capitale e trasferire lì l'ambasciata", mentre ha evitato di sottolineare la divergenza di opinione con la Casa Bianca e il fatto che Israele abbia respinto più volte le richieste di Biden di cessare il fuoco.
Il leader israeliano ha evitato anche di aggiornare il Congresso sullo stato delle trattative con Hamas, i cui negoziati vanno avanti da settimane, e ricordato che la guerra potrà finire se Hamas si arrende e gli ostaggi verranno liberati. Ma intanto si è definito "fiducioso" che Usa e Israele sconfiggeranno "tiranni e terroristi" che minacciano entrambi i Paesi. L'obiettivo, ha ricordato, è di "demilitarizzare e deradicalizzare Gaza", perché "possa emergere una nuova Gaza".
Netanyahu ha accusato l'Iran di "essere dietro al terrorismo", e enfatizzato il ruolo di Israele nello scontro con Teheran, dicendo che "quando noi combattiamo l'Iran, stiamo contrastando il nemico più radicale degli Stati Uniti". "Noi - ha detto scatenando altri applausi - non stiamo solo proteggendo noi stessi, stiamo proteggendo anche voi". Dopo aver definito "false" le accuse della Corte Penale Internazionale riguardo i crimini di guerra commessi a Gaza, il premier ha sottolineato anche come Israele sia riuscita a "tenere gli americani lontano dal fronte", mentre "continuiamo a condividere gli stessi interessi in Medio Oriente" e ribadito che "Israele si difenderà sempre", allontanando la possibilità di una immediata fine del conflitto.
"Faremo tutto quello che deve essere fatto - ha continuato - per riportare la sicurezza nel nostro confine a nord e far tornare la nostra gente a casa". Circa un centinaio di Democratici non hanno partecipato. Non c'era neanche la vicepresidente e candidata presidenziale Kamala Harris, impegnata in due tappe elettorali, Indiana e Texas.
Fuori da Capitol più di cinquemila manifestanti pro-Gaza hanno manifestato e mostrato cartelli di protesta, tra cui uno con scritto "Netanyahu criminale". Ma il leader israeliano ha voluto allontanare le accuse legate alla morte di decine di migliaia di palestinesi, dicendo al Congresso che gli Stati Uniti dovrebbero "lodare Israele per aver attenuato gli effetti sui civili". Il bilancio delle vittime, secondo le autorità sanitarie di Gaza controllate da Hamas, è di 39 mila morti.