AGI - Un nuovo disegno di legge, con cui il governo turco potrebbe presto decidere di chiudere in appositi centri o sopprimere circa 4 milioni di cani randagi e rinselvatichiti, verrà discusso dalla commissione parlamentare per l'Agricoltura e le Foreste del parlamento di Ankara. Il testo è arrivato in Parlamento lo scorso venerdì, presentato dal partito Akp del presidente Recep Tayyip Erdogan tra le proteste di parte di opposizione e opinione pubblica.
Attivisti, animalisti, ma anche semplici cittadini sono scesi nelle scorse settimane in piazza in diverse città del Paese e spinto il governo a rivedere il disegno di legge, temendo che ne sarebbe seguito un massacro di animali. È stato lo stesso Erdogan a dichiarare che la legge, se approvata, riguarderebbe circa 4 milioni di cani, rinselvatichiti e randagi. Rispetto al testo iniziale, che prevedeva la cattura degli animali, la chiusura in canili e strutture dove sarebbero stati disponibili all'adozione entro 30 giorni prima di essere soppressi, il testo attuale prevede la soppressione solo di esemplari aggressivi, pericolosi e affetti da malattie come la rabbia.
Per gli altri cani scatterà la castrazione e la sterilizzazione, ma la vita per loro continuerà all'interno di strutture, non più in strada, come invece avviene ancora ora. La nuova legge si ripropone di riparare i danni della precedente regolamentazione, la cui attuazione ha finito con l'essere fallace. Secondo i dati pubblicati in Turchia, sono 65 le persone morte in seguito ad attacchi di cani randagi o rinselvatichiti dal 2022 a oggi. Negli scorsi mesi, dopo alcuni casi di rabbia, la Gran Bretagna ha emesso un avviso di viaggio nei confronti dei propri connazionali, messi in guardia dal rischio di incontri con branchi di cani randagi. Con la nuova legge saranno i comuni turchi a dover garantire la cattura degli animali, la sterilizzazione e la manutenzione dei centri in cui gli animali saranno rinchiusi.