AGI - Circa 61 milioni di iraniani sono chiamati alle urne oggi per il secondo turno delle elezioni presidenziali, che vede contrapposti il candidato riformista Masoud Pezeshkian e l'ultraconservatore Said Jalili, arrivato secondo al primo turno. Le votazioni sono iniziate alle 8 (le 6,30 italiane) nei 58.638 seggi elettorali sparsi nel vasto Paese, dal Mar Caspio a nord al Golfo a sud.
Le elezioni saranno seguite da vicino all'estero poichè l'Iran, peso massimo del Medio Oriente, è al centro di diverse crisi geopolitiche, dalla guerra a Gaza alla questione nucleare, in cui è in contrasto con i Paesi occidentali, in particolare con gli Stati Uniti, suo nemico giurato.
Nel Paese, queste elezioni, organizzate in fretta e furia per sostituire il presidente ultraconservatore Ebrahim Raissi, morto in un incidente aereo il 19 maggio, si svolgono in un contesto di malcontento popolare per lo stato dell'economia, colpita dalle sanzioni.
L'affluenza al primo turno di una settimana fa, pari al 39,92% dei 61 milioni di elettori, è stata la più bassa nei 45 anni della Repubblica islamica, ben lontana dall'80% circa delle elezioni presidenziali della fine del XX secolo. L'annuncio dei risultati è previsto per la tarda mattinata di domani sabato.