AGI - Si è votato già nei territori francesi d'oltremare, i primi a recarsi alle urne per le elezioni parlamentari che potrebbero vedere il partito anti-immigrati ed euroscettico di Marine Le Pen salire al potere per una storica prima volta. I candidati hanno concluso le loro frenetiche campagne elettorali durate tre settimane a mezzanotte di venerdì, e l'attività politica è vietata fino alla fine del primo turno di votazionidi oggi. I residenti del piccolo arcipelago di Saint Pierre e Miquelon, situato al largo delle coste del Canada, sono stati i primi. Seguiti dagli elettori delle isole francesi dei Caraibi e del territorio sudamericano della Guyana francese. Le votazioni sono cominciate nei territori del Pacifico e poi nell'Oceano Indiano prima di oggi sulla terraferma. Elevata l'affluenza, che a mezzogiorno è in forte aumento al 25,90%.
La maggior parte dei sondaggi mostrano che il Rassemblement national di Le Pen è sulla buona strada per ottenere la maggioranza nell'Assemblea Nazionale composta da 577 membri. Si prevede un'elevata affluenza alle urne e i sondaggi d'opinione finali danno al Rn tra il 35% e il 37% dei voti, contro il 27,5-29% per l'alleanza di sinistra del Nuovo Fronte Popolare e il 20-21% per il campo centrista del presidente Emmanuel Macron. Per lunedì Macron ha convocato una riunione del governo per decidere la linea d'azione in vista del secondo turno di votazioni del 7 luglio.
La decisione di Macron di indire elezioni anticipate dopo la vittoria della Rn alle elezioni del Parlamento europeo ha suscitato incertezza nella seconda economia più grande d'Europa. A giugno la Borsa di Parigi ha subito il più grande calo mensile degli ultimi due anni, cedendo il 6,4%. In un editoriale, il quotidiano Le Monde ha chiamato alla mobilitazione contro l'estrema destra. "Cedergli qualsiasi potere significa niente di meno che correre il rischio di vedere tutto ciò che è stato costruito e conquistato in più di due secoli e mezzo essere gradualmente disfatto", scrive.
Brice Teinturier, capo della società di sondaggi Ipsos, ha detto che ci sono due tendenze che emergono dalla campagna. "Una è una dinamica di speranza" con i sostenitori di sinistra e quelli del Rassemblement national che credono che "puo' esserci un cambiamento". Ma Teinturier ha anche sottolineato "la politicizzazione negativa, la paura, il terrore causati" dal Rn e dal partito di estrema sinistra France Insumise, che fa parte della coalizione di sinistra. Apparentemente Macron sperava di cogliere di sorpresa gli oppositori politici presentando agli elettori una scelta cruciale sul futuro della Francia, ma gli osservatori sostengono che potrebbe aver perso la scommessa. Molti hanno sottolineato un picco nell'incitamento all'odio, nell'intolleranza e nel razzismo durante la campagna. Intervenendo a Bruxelles giovedì scorso, Macron ha deplorato "il razzismo o l'antisemitismo".
Il sostegno al campo centrista di Macron è crollato durante la campagna, mentre i partiti di sinistra hanno messo da parte i loro litigi per formare il Nuovo Fronte Popolare, un riferimento all'alleanza fondata nel 1936 per combattere il fascismo. Il sostegno per l'estrema destra è aumentato, con gli analisti che affermano che gli anni di sforzi di Le Pen per ripulire l'immagine di un partito co-fondato da un ex membro delle Waffen SS hanno dato i loro frutti. La strada verso la vittoria potrebbe essere bloccata se la sinistra e il centrodestra unissero le forze contro il Rassemblement national al secondo turno. Se l'estrema destra dovesse ottenere la maggioranza assoluta, Jordan Bardella potrebbe diventare primo ministro in una tesa "coabitazione" con Macron, dato che il Presidente ha ribadito più volte che resterà in carica per il resto del suo secondo mandato fino al 2027, indipendentemente da quale partito vincerà.