AGI - Il Parlamento slovacco ha approvato la liquidazione della radio e tv pubblica Rtvs, dando il via libera alla contestata riforma voluta dal governo Fico. Ora la palla è nelle mani del presidente, Peter Pellegrini: con molta probabilità il capo di Stato la firmerà la legge entrerà in vigore dal 1 luglio, portando l'emittente pubblica sotto un maggiore controllo della politica. Uno scenario che ha già suscitato allarmi per la libertà di stampa sia da parte della Commissione europea che delle Ong per i diritti come Reporter senza frontiere. Il governo populista di sinistra di Robert Fico sta spingendo per rimodellare le istituzioni e la politica slovacca con interventi rivolti ai pubblici ministeri e alla polizia, fino all'ambiente e alle Ong.
La nuova legislazione cambierà il modo in cui viene scelto il consiglio di sorveglianza di Rtvs, che il governo ha accusato di essere parziale e di ignorare le opinioni al di fuori di ciò che definisce mainstream. I lavoratori di Rtvs - che dopo la riforma si chiamerà Stvr - insieme all'opposizione, ad alcuni osservatori dell'Ue e ai gruppi di difesa dei media, temono che i cambiamenti danneggeranno l'indipendenza dell'informazione e inibiranno le critiche del governo.
"Il disegno di legge ha l'obiettivo di rafforzare il carattere di diritto pubblico dell'emittente televisiva e di garantire il rispetto della pluralità e dei principi della democrazia", ha garantito ai parlamentari la ministra della Cultura, Martina Simkovicova. I partiti dell'opposizione hanno lasciato il Parlamento prima del voto sul disegno di legge, sostenuto da 78 parlamentari della maggioranza di governo. La legge entrerà in vigore a partire dal 1 luglio una volta firmata dal presidente che oggi ha dichiarato non si farà influenzare da proteste e manifestazioni e firmerà la legge solo se "non è in conflitto con la Costituzione e se permetterà ai giornalisti di lavorare liberamente".
La riforma prevede la sostituzione del direttore dell'emittente pubblica prima della scadenza del suo mandato. Un consiglio composto da nove membri, nominati dal ministro della Cultura e dal Parlamento, sarà responsabile di ricoprire la carica. Il direttore di Rtvs, Lubos Machaj, ha parlato di "giorno nero" per la radiodiffusione pubblica e i media in Slovacchia. Michal Simecka, leader del più grande partito di opposizione, Slovacchia Progressista, ha definito la legge "vergognosa" e ha promesso che la impugnerà davanti alla Corte Costituzionale.