AGI - La rete della 'ndrangheta è sempre più vasta e fitta. Le cosche calabresi hanno una crescente capacità di condizionare le istituzioni nelle regioni settentrionali e le loro operazioni nel mercato degli stupefacenti possono ormai contare su un sistema di basi che copre anche l'Africa subsahariana occidentale. È quanto emerge dall'ultima Relazione semestrale presentata dalla Direzione investigativa antimafia (Dia) in Parlamento.
"Nel Nord, ma anche nel Centro Italia, la 'ndrangheta cerca di insinuarsi sempre più nel mondo dell'economia e della finanza. Le numerose segnalazioni di operazioni sospette sono il riflesso di una modalità operativa che punta a riciclare e reimpiegare rilevanti quantità di denaro nelle aree più produttive del Paese", si legge nel documento.
"La capacità di condizionamento nei confronti delle istituzioni non è' più solo problema a carattere locale - avverte la Relazione - ma è una criticità ormai rivolta anche al Nord Italia, come testimoniato, negli ultimi anni, dallo scioglimento di diversi consigli comunali. Scioglimenti che in Calabria si concretizzano con elevata frequenza e che danno la misura della vulnerabilità delle amministrazioni locali che, all'esito di investigazioni giudiziarie, rivelano spesso la permeabilità degli organismi elettivi alla pressione criminale. La 'ndrangheta ha dimostrato di saper intercettare opportunità e di approfittare delle criticità ambientali per trarne vantaggio, perseguendo una logica di massimizzazione dei profitti e orientando gli investimenti verso ambiti economici in forte sofferenza finanziaria".
Un network criminale esteso in tutto il mondo
"La 'ndrangheta, nata come ordine malavitoso di tipo rituale essenzialmente ed esclusivamente calabrese, da tempo ha oltrepassato i confini regionali, diventando un network criminale capace di agire con grande disinvoltura nei contesti più diversificati, con un'accentuata vocazione verso i comparti economici, finanziari ed imprenditoriali. La crescita esponenziale della delittuosità di tipo transnazionale, che trova nel narcotraffico l'espressione più immediata di guadagno illegale, ha dato un valore aggiunto macrocriminale alle cosche e ai locali presenti in Italia e all'estero", è l'allarme lanciato dalla Dia.
"La disponibilità di ingenti capitali derivanti dal ruolo rilevante nel narcotraffico internazionale - spiegano gli investigatori della Dia - unita a una spiccata capacità di gestione dei diversi segmenti e snodi del traffico, hanno permesso alla 'ndrangheta di consolidare rapporti con le più importanti organizzazioni criminali omologhe del Centro e del Sud America. Negli ultimi anni anche l'Africa occidentale è diventata per le cosche di 'ndrangheta una tappa sempre più importante per i propri traffici. In particolare, la Costa d'Avorio, la Guinea-Bissau e il Ghana sono diventate cruciali basi logistiche per i narcos. A questi Paesi si aggiunge di recente anche la Libia. Analoghe considerazioni valgono per gli Stati Uniti ed il Canada, ove l'infiltrazione criminale della 'ndrangheta appare oramai compiuta".