AGI - Prima giornata ufficiale di campagna elettorale in Francia in vista delle elezioni legislative del 30 giugno e del 7 luglio. A due settimane dal voto, un sondaggio pubblicato oggi dall'istituto Ifop, l'estrema destra del Rassemblement National rimane primo partito con il 33% delle intenzioni di voto, seguito dalla coalizione di sinistra del Nuovo Fronte Popolare (28%) e dall'alleanza centrista di Emmanuel Macron (18%). I sondaggi mostrano uno scenario incerto, con un riequilibrio dei tre blocchi emersi dalle elezioni del 2022, che potrebbe portare il presidente francese, il cui mandato scade nel 2027, a una complicata coabitazione con un governo di colore politico diverso. Di fronte alla prospettiva di un governo del RN, decine di migliaia di persone hanno manifestato durante il fine settimana e più di 200 atleti hanno invitato sul quotidiano L’Equipe a votare contro un'estrema destra che "manipola" la paura per "dividere". "L'estremismo è alle porte del potere, abbiamo l'opportunità di decidere il futuro del nostro Paese", ha affermato il fuoriclasse del Real Madrid e della nazionale francese, Kylian Mbappé.
Il Ministero dell'Interno francese ha fatto sapere oggi che in una settimana ha rilasciato circa 410.000 deleghe affinché chi non può andare a votare possa dare il proprio voto a qualcuno di sua scelta, sei volte e mezzo in più rispetto allo stesso periodo delle elezioni legislative del 2022. Il motivo è anche legato al periodo del voto, il secondo turno coincide infatti con l'inizio delle vacanze scolastiche estive.
Il RN vede la vittoria a portata di mano e cerca di rassicurare gli elettori. "Non c'è bisogno di avere paura. Il nostro partito è come tutti gli altri, La gente non deve credere che tutto andrà in pezzi", ha detto il vicepresidente del partito, Sebastien Chenu. La stessa Marine Le Pen è impegnata a moderare l'immagine del partito ereditata da suo padre Jean-Marie Le Pen, noto per i suoi commenti razzisti e antisemiti, utilizzando come temi di campagna elettorale l'inflazione e l'economia accanto ai cavalli di battaglia come la sicurezza e l'immigrazione. Il suo vice Jean-Philippe Tanguy ha annunciato che il RN abrogherà l'impopolare riforma pensionistica di Macron nel prossimo "autunno", nonostante il fatto che il candidato di estrema destra alla carica di primo ministro, Jordan Bardella, abbia detto di non considerare l'abolizione della riforma una "priorità".
Lors des manifestations du Front Populaire, il y avait des propos choquants envers les forces de l'ordre, envers les électeurs du RN, et des propos qui culpabilisent les gays qui pourraient voter le Rassemblement National. @FranceInter pic.twitter.com/deQLIst7dO
— Sébastien Chenu (@sebchenu) June 17, 2024
Il timore di un governo di estrema destra ha costretto l'opposizione di sinistra a superare le proprie divergenze e a presentarsi unita nel Nuovo Fronte Popolare, che nei giorni scorsi ha presentato il suo programma e oggi ha tenuto il suo primo incontro unitario alla presenza di personalità' della cultura e della società civile. Le polemiche non mancano a cominciare dalla 'epurazione' dei 'dissidenti' messa in atto dalla France Insoumise che ha cacciato cinque 'ribelli' accusati di avere criticato le posizioni del leader, Jean Luc Melenchon.
Ce sont les représentants de nos grandes entreprises, ceux de nos TPE-PME, de nos artisans et commerçants qui le disent : l’arrivée des extrêmes au pouvoir viendrait ruiner notre pays.
— Gabriel Attal (@GabrielAttal) June 17, 2024
Le 30 juin et le 7 juillet, votons pour les candidats Ensemble pour la République. pic.twitter.com/R5NsRPElx3
Il blocco macroniano cerca di posizionarsi come alternativa contro gli "estremi" - in riferimento a RN e LFI - che, secondo il primo ministro Gabriel Attal, rappresenterebbero un rischio di "catastrofe per l'economia e l'occupazione". Per evitare una catastrofe elettorale, il blocco centrista "Insieme per la Repubblica" ha presentato candidati in 489 dei 577 collegi uninominali francesi e ha stretto patti di non aggressione con i candidati Repubblicani contrari alla scelta del presidente, Eric Ciotti che ha annunciato di aver presentato candidature unitarie con il RN in almeno 62 collegi. I suoi dirigenti, dopo dure contestazioni e qualche episodio al limite del grottesco, non lo hanno però seguito e quello che fu il partito di Charles de Gaulle si presenta diviso alle urne senza nemmeno aver avuto il tempo di scindersi. Il fronte anti-Ciotti ha messo in campo 400 candidati che non rispondono al presidente tra cui uno, Virgil Vanier, nello stesso collegio delle Alpi Marittime dove corre Ciotti.