AGI - Il G7 di Hiroshima dello scorso anno aveva lanciato un codice etico, su base volontaria, per le aziende e le istituzioni pubbliche che utilizzano l'intelligenza artificiale. Il vertice di Borgo Egnazia prende le mosse dal summit precedente e, nella sessione di oggi, venerdì, approfondirà il tema con un interlocutore come Papa Francesco, che ha più volte richiamato la necessità di porre paletti etici a una tecnologia che, priva di controllo, rischia di alimentare in modo inedito la disinformazione e pone sfide senza precedenti su questioni come la privacy e l'identità digitale.
Bergoglio ha affrontato l'argomento nel messaggio pubblicato in occasione dell'ultima Giornata Mondiale della Pace, lo scorso 1 gennaio. Nel 2020, inoltre, il Vaticano aveva istituito un'iniziativa per la promozione di una dimensione etica che fissi dei confini chiari all'azione degli algoritmi. L'obiettivo della presidenza italiana è giungere a un accordo su una serie di standard che regolino l'applicazione di tali tecnologie, rendendole "antropocentriche" e impedendo quindi che abbiano un impatto negativo sull'offerta di lavoro, alimentando la disoccupazione.
La preoccupazione più immediata riguarda pero' l'impatto che l'intelligenza artificiale avrà, e sta già avendo, su una disinformazione digitale già rampante che potrà minare ulteriormente il processo democratico con "falsi" sempre più difficili da identificare come tali anche per un occhio esperto, un'apprensione particolarmente viva in un anno, il 2024, che vede quasi la metà della popolazione globale recarsi alle urne.
Le sette democrazie più ricche del pianeta temono in particolare la già capillare "disinformatja" russa, che nell'intelligenza artificiale trova nuove formidabili armi. Il sostegno logistico cinese allo sforzo bellico di Mosca in Ucraina rende quindi in salita il cammino verso l'elaborazione di standard accettati a livello internazionale, considerando il gran numero di nazioni del Sud del mondo allineate con Pechino. L'allargamento del G7 a Paesi esterni al consesso si rivela quindi, anche su questo fronte, quanto mai vitale.
Sul piano interno, il governo italiano ha di recente approvato il cosiddetto "ddl cyber", basato su tre principi: la difesa del diritto d'autore, l'identificazione dei contenuti generati dall'intelligenza artificiale e l'inasprimento delle sanzioni nei confronti di chi produce "deepfake".