AGI - Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è atteso in Puglia, a Borgo Egnazia, dove è stato invitato in occasione del G7 dal premier italiano Giorgia Meloni. Alla base dell'invito la volontà di portare in ambito G7 la prospettiva di diversi leader mondiali, tra i quali Erdogan negli ultimi anni si è ritagliato uno spazio importante. Il presidente turco è atteso alle tavole rotonde e riunioni su Africa, Mediterraneo, risorse energetiche e intelligenza artificiale. I primi due sono ambiti geografici in cui la Turchia di Erdogan ha riaffermato la propria centralità e importanza.
Il governo turco ha negli ultimi anni incrementato presenza, investimenti e partnership in diversi Paesi dell'Africa centrale e Africa del nord. Particolarmente importante il ruolo assunto da Ankara in un Paese strategico come la Libia, dalla prospettiva europea e italiana importante sia per contenere i flussi migratori che per il futuro del Mediterraneo centro orientale. Proprio nel 'Mare Nostrum' Erdogan ha da poco aperto una nuova era di rapporti con la Grecia che mira a sostituire il braccio di ferro degli ultimi anni con la ricerca di intese. La Turchia rimane inoltre il principale punto di passaggio e smistamento di gas proveniente da Russia, Kazakistan e Azerbaigian, ed è destinata a diventare sempre più un hub energetico nel prossimo futuro.
Va sottolineato come Erdogan e Meloni si siano incontrati già 4 volte, riportando le relazioni tra i due Paesi al livello dei tempi in cui il premier in Italia era Silvio Berlusconi e il leader di Ankara ricopriva ancora la carica di primo ministro. Turchia e Italia insomma fanno valere ancora una volta lo status di Paesi vicini del Mediterraneo i cui i rapporti sono storicamente buoni, come confermato dal ministro degli Esteri Antonio Tajani. In un'intervista prima di una visita a Istanbul di Meloni lo scorso gennaio, Tajani ha definito la Turchia "un interlocutore importantissimo".
L'agenda di Erdogan è però fitta a prescindere dal G7 e lascia intendere che il leader turco sia deciso a ribadire il ruolo acquisito negli ultimi anni in ambito internazionale. Dopo anni al centro delle trattative per Siria, Libia, Caucaso, ma anche Ucraina e Medio Oriente, l'influenza della diplomazia turca è andata gradualmente scemando negli ultimi 12 mesi. Complici anche i due appuntamenti con le urne che hanno tenuto Erdogan impegnato lo scorso anno, prima per una rielezione non scontata, poi nelle amministrative che lo hanno visto uscire sconfitto lo scorso 31 marzo.
Ieri (martedì), in attesa del G7, Erdogan è volato a Madrid, dove incontrerà oggi il premier Pedro Sanchez per poi partire alla volta di Bari. Nella capitale spagnola è in programma un incontro che servirà a consolidare un rapporto reso solido dai comuni interessi nel Mediterraneo e poi rafforzatosi con la decisione della Spagna di riconoscere la Palestina. In base a quanto comunicato da fonti di Ankara il leader turco non si fermerà neanche una notte in Italia e farà subito rientro. Il 3-4 luglio è infatti il presidente russo Vladimir Putin ad attendere Erdogan ad Astana, in occasione di un summit della SCO, l'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai. Erdogan mantiene una porta aperta verso oriente e, senza arrivare a strappi con l'Ue, mira ad accrescere il volume di interscambio commerciale della Turchia con le economie asiatiche.
Da Astana il leader turco volerà a Shusha, in Azerbaigian, dove è invece in programma un summit dell'organizzazione degli stati turcofoni. Al centro di questa missione c'è il corridoio commerciale che permetterà il passaggio di beni dalla Cina all'Europa attraverso Kazakistan, Azerbaigian e Turchia. È tuttavia il summit Nato del 9-11 luglio a Washington l'appuntamento centrale di Erdogan. Non solo la celebrazione dei 75 anni dell'Alleanza Atlantica, ma anche un attesissimo incontro con il collega americano Joe Biden.
Inizialmente previsto per maggio e poi rinviato, dal faccia a faccia tra Erdogan e l'inquilino della Casa Bianca ci si aspetta un confronto su un processo politico per la pace in Medio Oriente. Ad attendere i due leader anche la ricerca di una attesissima svolta della telenovela F-16, i jet da guerra che da anni Biden ha promesso, ma che la Turchia ancora aspetta di ricevere e la cui cessione potrebbe essere presto sbloccata. Ultima tappa delle prossime intense settimane del leader turco il meeting della Comunità politica europea, in programma a Londra il prossimo 18 luglio. Una piattaforma che ad Ankara è storicamente servita per mantenere in vita il dialogo con i principali partner europei e rafforzare l'asse con la Gran Bretagna, divenuto più solido nel post Brexit grazie a diversi accordi stipulati in ambito commerciale.