AGI - Il presidente (o la presidente) della Commissione europea non è eletto direttamente con le elezioni europee. Il Trattato prevede che venga indicato dal Consiglio europeo (quindi dai capi di Stato e di Governo) a maggioranza qualificata e venga confermato dal voto in plenaria al Parlamento europeo a maggioranza assoluta (361 su 720).
Il presidente, una volta ottenuta la conferma, compone la squadra dei commissari, uno per Stato. Questi vengono poi ascoltati in audizione dalle commissioni del Parlamento in base alle specifiche deleghe. Una volta concluso questo passaggio avviene il voto in plenaria su tutta la Commissione, a maggioranza semplice.
Questo processo richiede generalmente un paio di mesi. E questa volta partirà ufficialmente con il Consiglio europeo del 27-28 giugno in cui i Ventisette leader sono chiamati a trovare un accordo sul nome da proporre al Parlamento europeo.
Se dovessero trovare un'intesa, il voto potrebbe essere programmato al termine della prima plenaria - del 16-19 luglio - in cui verrà eletto il presidente del Parlamento europeo. Altrimenti, i Ventisette dovranno tornare a riunirsi e presentare il nome del presidente designato per la plenaria di settembre.
Lo spitzenkandidat è tenuto in sostanza ad assicurarsi due maggioranze, una qualificata tra i capi di Stato e di Governo e una assoluta al Parlamento.
Il Partito popolare europeo (Ppe), che sarà primo gruppo secondo le proiezioni, può contare al Consiglio sulla presenza di dodici leader che ne fanno parte.Tuttavia tra gli altri quindici vi sono diversi socialisti e liberali (tra cui Spagna, Germania e Francia) che fanno parte della maggioranza con il Ppe. In cambio però gli altri rivendicano altre caselle da riempire: la presidenza del Consiglio europeo, quella del Parlamento e l'incarico di Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera. Tutte si concordano insieme.