AGI - In Spagna, come in Italia, viene data una forte valenza nazionale alle elezioni europee. Il voto del prossimo fine settimana misurerà il polso della politica nazionale, quindi ciò che uscirà dalle urne darà un buon resoconto del panorama attuale del Paese.
Il sondaggio preelettorale realizzato dal Centro per le Ricerche Sociologiche (CIS) per le elezioni europee pone in testa il socialisti del PSOE con un vantaggio di cinque punti sui popolari del PP, e assegna seggi a Podemos, Ciudadanos e al movimento 'La festa è finita' di Alvise Perez.
Si stima che il PSOE otterrà tra il 32,8% e il 35,2% dei voti, ottenendo da 21 a 24 seggi, seguito dal PP con una percentuale compresa tra il 27,9% e il 30,2%, e ottenendo tra 18 e 20 deputati. Cinque anni fa i socialisti vinsero le elezioni europee con il 33,18% dei voti e 20 seggi, saliti a 21 dopo la Brexit.
In questa occasione, la Spagna eleggerà più deputati grazie a una nuova distribuzione che le assegna 61 seggi al Parlamento europeo. Secondo i sondaggi, i Popolari dovrebbero aumentare la loro percentuale rispetto al 20,35% ottenuto nelle precedenti elezioni europee, arrivando al 22,8%.
Al terzo posto c’è Vox con cinque o sei seggi (tra l'8,6% e il 10,1%), che si avvicina all'obiettivo di raddoppiare la propria rappresentanza rispetto al 2019, quando ottenne il 6,28% e tre deputati. Seguono Sumar, con quattro deputati e tra il 5,9% e il 7,2%, e Podemos, che si presenta separatamente con al timone l'ex ministro Irene Montero, datp tra il 4,4% e il 5,4% con due o tre seggi. Cinque anni fa correvano insieme come Unidas Podemos e ottennero il 10,17% e sei deputati.
La coalizione Ahora Republicas, composta da ERC, BNG e Bildu, dovrebbe ottenere tra il 3,9% e il 5%, con due o tre seggi. Cinque anni fa, la coalizione, allora guidata da Oriol Junqueras, ottenne il 5,64% e tre deputati. Per quanto riguarda gli indipendentisti catalani di Junts, i sondaggi attribuiscono tra il 2,2% e il 3%, con uno o due seggi, un risultato inferiore rispetto a quello ottenuto nel 2019 da Carles Puigdemont, che fu del 4,59% con due deputati (tre dopo la Brexit).
La Coalizione per un'Europa Solidale (CEUS), guidata dal PNV, dalla Coalizione delle Canarie e da Geroa Bai, è a rischio: nel 2019 avevano ottenuto un seggio con il 2,85%, ma ora il loro sostegno è stimato tra l'1,1% e l'1,6%, con al massimo un deputato.
La sorpresa potrebbe venire dalla candidatura di Luis 'Alvise' Pèrez, al quale vengono attribuiti dai sondaggi tra il 2,9% e 3,8%, ottenendo uno o due deputati. Agitatore politico e personaggio dei social ha raccolto in appena due settimane le 15.000 firme necessarie per candidarsi mobilitando le centinaia di migliaia di follower sul suo canali Telegram e su Instagram.
Per molti aspetti può essere definito in sintonia con i partiti di estrema destra europei, ma si presenta come un 'flagello dei partiti' cui sostiene di essere contrario a prescindere dall'ideologia. "Ho deciso di fondare un partito politico perchél'alternativa era isolarmi in montagna. La società marcia delle grandi città europee non ti incoraggia a fare altro", ha dichiarato a Euronews, aggiungendo di ispirarsi ad altri outsider l'argentino Javier Milei il salvadoregno e Nayib Bukele.