AGI - Con il via libera della Federal Aviation Administration, è tutto pronto per il quarto lancio di Starship, il vettore di SpaceX per le esplorazioni spaziali. Il più grande razzo mai costruito, alto 121 metri, decollerà domani, 6 giugno, alle 14 italiane dal sito di Boca Chica, base dell'azienda nel Texas meridionale, con una finestra di lancio di due ore. Per il patron Elon Musk è ancora più vitale che tutto vada nel miglior modo possibile dopo che la concorrente Boeing è finalmente riuscita a far partire il primo volo della navicella con equipaggio Starliner. La Nasa non intende infatti diventare Musk-dipendente e ritiene fondamentale avviare una stabile cooperazione con almeno un secondo soggetto privato.
La terza missione dimostrativa, lo scorso 14 marzo, aveva avuto maggiore successo delle due precedenti. Starship aveva completato un'ascensione nello spazio di otto minuti e mezzo, giungendo a un'altezza massima di quasi 250 chilometri. Era però rimasto il problema della manovrabilità e l'insufficiente controllo aveva causato la rottura del razzo in fase di rientro. SpaceX spera stavolta che l'apparecchio sopravviva alla parte più delicata di questa fase, ovvero la caduta nell'atmosfera a venti volte la velocità del suono, quando le sollecitazioni termiche sono estreme. Uno scudo composto da 18 mila piastre di ceramica esagonali dovrà proteggere la struttura di acciaio inossidabile da temperature che possono toccare i 1.430 gradi centigradi.
Raggiunto quello della messa in orbita, l'obiettivo è quindi che il propulsore Super Heavy, concepito per essere riutilizzabile al pari di Starship, ammari senza problemi nel Golfo del Messico, non distante dalla base di SpaceX a Cameron County. Nel frattempo, è stato aggiornato con nuove componenti il sistema di autodistruzione destinato a entrare in campo qualora il razzo finisca fuori rotta.
Le fasi del lancio
Se tutto procederà come previsto, i tecnici di Space X, 50 minuti prima della partenza, inizieranno a rifornire il razzo con oltre quattro tonnellate e mezzo di propellenti a bassissime temperature. Il metano e l'ossigeno liquido riempiranno prima i serbatoi più piccoli del razzo, poi quelli più grandi del propulsore. Il pieno di carburante dovrà essere terminato tre minuti prima del lancio e, dopo una sequenza di controlli automatici, il computer che controlla il conto alla rovescia accenderà i trentatré motori Raptor del propulsore. Tre secondi dopo, è previsto l'inizio del volo verticale.
Diretto a Est, il mezzo dovrebbe superare la velocità del suono in circa un minuto e, due minuti e 41 secondi dopo il decollo, inizierebbe lo spegnimento dei motori del Super Heavy, che si sgancerebbe per ritornare sulla Terra. I sei motori di Starship continuerebbero quindi ad accelerare, sfiorando la velocità orbitale e disegnando una traiettoria ad arco pari a circa metà della circonferenza terrestre, fino all'Oceano Indiano. Giunto a quel punto, Starship 4 dovrà riuscire a fare marcia indietro e ammarare al largo delle Hawaii, per poi essere recuperato. Nel caso di un nuovo fallimento, raggiungerà invece Starship 3 nelle profondità degli abissi.