AGI - Diversi carri armati israeliani hanno raggiunto il centro di Rafah. Lo riferiscono testimoni oculari a Reuters. I carri armati sono stati avvistati vicino alla moschea Al-Awda, un punto di riferimento nel centro di Rafah, hanno detto i testimoni. L'esercito israeliano ha continuato a colpire Rafah nella notte, prendendo di mira le aree della città di Tal as-Sultan, Saudi, Tal Zaroub e al-Hashashin. È quanto sostiene al Jazeera, secondo cui si registrerebbero diversi morti e feriti, all'indomani del raid sulla tendopoli che ospitava palestinesi sfollati in una zona sicura, in cui sono morte 45 persone, la maggior parte delle quali donne e bambini. L'ospedale kuwaitiano, uno dei due ospedali rimasti a Rafah, ha chiuso a causa degli attacchi israeliani, ha detto il suo direttore in una nota. La chiusura forzata arriva dopo che due membri del personale medico dell'ospedale sono stati uccisi dai bombardamenti israeliani.
La comunità internazionale condanna senza mezzi termini il raid di domenica. Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha parlato di "numerosi civili innocenti che stavano solo cercando rifugio da questo conflitto mortale". "Non c'è più un luogo sicuro a Gaza. Questo orrore deve finire", ha aggiunto Guterres in un post sui social media. Josep Borrell, responsabile della politica estera dell'UE, ha detto di essere "inorridito dalle notizie provenienti da Rafah sugli attacchi israeliani che hanno ucciso decine di sfollati, compresi bambini piccoli". "Condanno questo nei termini più forti", ha aggiunto Borrell che ha chiesto che gli attacchi cessino "immediatamente". Secondo le notizie provenienti da Rafah, la maggior parte delle persone uccise nel raid israeliano sono donne, bambini o anziani. L'attacco è stato sferrato nel quartiere di Tal al-Sultan, dove migliaia di persone si erano rifugiate dopo che le forze israeliane hanno iniziato l'offensiva di terra a est di Rafah più di due settimane fa.
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha parlato di "tragico incidente": "A Rafah abbiamo evacuato un milione di residenti che non erano coinvolti e, nonostante tutti gli sforzi - ha detto Netanyahu di fronte ai deputati della Knesset - si è verificato un tragico incidente. Stiamo indagando su quanto accaduto e trarremo delle conclusioni". L'esercito israeliano in un primo momento aveva dichiarato che i suoi aerei avevano "colpito un complesso di Hamas a Rafah", uccidendo Yassin Rabia e Khaled Nagar, entrambi alti funzionari di Hamas. Ma il procuratore militare israeliano ha definito l'attacco aereo "molto grave" e ha annunciato l'apertura di un'inchiesta. Chiede chiarezza anche la Casa Bianca, che ha fatto sapere di avere interpellato direttamente l'esercito israeliano, mentre le tensioni al confine sud della Striscia rimane altissima: un soldato egiziano è stato ucciso e altri sono rimasti feriti in uno scontro a fuoco scoppiato al valico di Rafah con le forze armate israeliane, riportano i siti israeliani e fonti egiziane.
Per il ministro della Difesa, Guido Crosetto, "l'offensiva a Rafah, che ha visto contrari molti Paesi e molte opinioni pubbliche, rischia di far crescere ancor di più e radicare i sentimenti di odio per Israele sia in Medio oriente che altrove". Il presidente francese Emmanuel Macron, ha detto di essere "indignato" per gli attacchi aerei israeliani. L'attacco israeliano aggiunge un macigno sulla strada del già difficile tentativo di dialogo per il rilascio degli ostaggi e per un cessate il fuoco nella Striscia. Fonti di Hamas, citate dal quotidiano israeliano Haaretz, hanno fatto sapere che l stessa organizzazione islamista non parteciperà ai negoziati per un accordo sugli ostaggi a seguito del "massacro". Secondo le fonti, Hamas ha chiesto ai paesi mediatori un piano chiaro che garantisca la fine della guerra a Gaza, e ha detto che non intende "fare il gioco di Netanyahu e tenere discussioni senza scopo". Anche se Israele ha dichiarato che i colloqui per un accordo saranno rinnovati questa settimana, finora nessuna delle parti coinvolte ha indicato il luogo o l'ora esatta in cui avranno luogo i negoziati, scrive il giornale israeliano.
Onu, oltre un milione di sfollati a Gaza in 20 giorni
Sono oltre 1 milione le persone che hanno dovuto lasciare le proprie case negli ultimi 20 giorni nella Striscia di Gaza, ha riferito l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (UNOCHA), in merito al periodo seguito all'inizio dell'attacco israeliano a Rafah, lo scorso 6 maggio. Secondo quanto riporta al Jazeera, "pesanti combattimenti sono in corso nel campo profughi di Jabalia a sud della città di Gaza, nel nord del territorio palestinese, così come nel nord dell'area di Nuseirat nel centro di Gaza, e nella parte orientale di Deir el-Balah, anch'essa nella zona centrale, e nella zona orientale e le aree centrali di Rafah nel sud di Gaza". L'Unocha segnala anche problemi nei rifornimenti per gli ospedali, che a causa dei confini chiusi non ricevono i farmaci da 12 giorni, con conseguenze soprattutto per i bambini che hanno bisogno di antibiotici e antiepilettici. "Oltre il 5% della popolazione di Gaza è stata uccisa, ferita o è scomparsa. Si stima che almeno 3.000 donne siano vedove, 10.000 bambini siano rimasti orfani, 17.000 bambini non accompagnati o separati e più di un milione di persone abbiano perso la casa", afferma l'agenzia Onu secondo quanto riporta al Jazeera.