AGI - Il Regno Unito andrà alle elezioni anticipate a luglio. Il primo ministro britannico Rishi Sunak ha deciso di rompere gli indugi e avviare le procedure per lo scioglimento della Camera dei Comuni e le elezioni si terranno il 4 luglio, sei mesi prima rispetto alla scadenza naturale della legislatura. La notizia, anticipata dai media britannici nel pomeriggio mentre era in corso un consiglio dei ministri ad hoc, è stata ufficializzata qualche ora più tardi dallo stesso Sunak. L'ipotesi di una decisione a sorpresa del primo ministro era iniziata a circolare già in mattinata, quando il capogruppo degli indipendentisti scozzesi, Stephen Flynn, durante il question time del mercoledì alla Camera dei Comuni aveva chiesto provocatoriamente al premier se avesse paura di annunciare la data del voto. Sunak non aveva risposto esplicitamente, ma si era limitato a ricordare di aver "ripetutamente detto che le elezioni si terranno nella seconda meta'" del 2024. Poche ore dopo i rumor sono stati confermati dallo stesso primo ministro.
Il partito Tory guidato da Sunak rimane largamente indietro nei sondaggi rispetto all'opposizione laburista di Keir Starmer: l'ultimo sondaggio YouGov per il Times condotto la scorsa settimana, mostra che i conservatori sono indietro di 27 punti rispetto ai laburisti. E all'interno del partito si è già aperto un braccio ferro: secondo diversi media inglesi un gruppo di 'ribelli' Tories contrari al voto anticipato starebbe già raccogliendo le firme per chiedere le dimissioni del primo ministro.
Le ragioni che hanno portato Sunak a decidere per un'accelerazione, secondo gli osservatori, è dato principalmente da due elementi. Il primo motivo è l'economia: Sunak intenderebbe sfruttare i recenti dati positivi sull'economia per provare a limitare il calo di consenso per il suo partito, in crisi da tempo.
Inoltre, con un indebitamento più alto del previsto chi vincerà le elezioni dovrà aumentare le tasse o tagliare la spesa pubblica. Una opzione che Sunak non vuole intestarsi. Il secondo motivo è legato alla gestione dell'immigrazione clandestina. Il 'Piano Ruanda', ovvero il trasferimento forzato dei migranti illegali in Africa, è stato un cavallo di battaglia del governo conservatore, ma anche quello più rischioso sia sul piano politico che legale: in caso di fallimento del piano, il calo di consensi dei Tories in autunno sarebbe ancora più netto.
I conservatori, scrive il Times, entrano in campagna elettorale con un enorme vantaggio finanziario (nell'anno in corso hanno raccolto donazioni per 35 milioni di sterline, rispetto a quelle dichiarate dal Labour di 24 milioni di sterline) ma con un netto svantaggio in termini di consensi che potrebbe riportare i Laburisti al potere dopo 14 anni.