AGI - Il riconoscimento di uno Stato è un atto giuridico regolato dal diritto internazionale. Si tratta di una decisione unilaterale e non dipende, nel caso di Spagna e Irlanda, dal fatto che abbia o meno l'approvazione dell'Ue, che non ha giurisdizione in materia di riconoscimento degli Stati.
Dei 193 membri delle Nazioni Unite, poco più di 140 riconoscono la Palestina come Stato; a questi si aggiungeranno Spagna, Norvegia e Irlanda.
Ci sono altri otto membri dell'Ue che hanno già compiuto il passo, e sono Svezia, Romania e Polonia, ma Paesi alleati importanti come Italia, Germania o Francia non lo hanno fatto. Il 10 aprile, Assemblea Generale dell'Onu ha approvato una risoluzione che riconosce la Palestina come qualificata per diventare membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, e raccomanda al Consiglio di Sicurezza di "riconsiderare favorevolmente la questione". Il testo ha raccolto 143 Paesi favorevoli. Ma questa decisione deve avere l'approvazione del Consiglio di Sicurezza e gli Stati Uniti si oppongono.
La Palestina soddisfa i requisiti per essere uno Stato a pieno titolo?
Il riconoscimento di un nuovo Stato richiede che vi sia una popolazione definita, un territorio delimitato e un governo che eserciti l’autorità su di esso. Nel caso della Palestina, nessun presupposto è soddisfatto perché non esistono confini stabiliti a livello internazionale. Allo stesso modo, non esiste alcun governo che abbia il controllo sull'intero territorio palestinese: il governo della Cisgiordania è infatti esercitato dall’Autorità nazionale palestinese, alla guida di Gaza c'era Hamas fino alla guerra con Israele. Per questo, più che a livello giuridico, il riconoscimento deve essere interpretato come una mossa politica per incentivare il processo di pace e sostenere il diritto all'autodeterminazione del popolo palestinese.