AGI - Dopo gli attacchi a esponenti politici appartenenti alla coalizione di governo in Germania, il violento attentato di ieri che ha gravemente ferito il premier slovacco Robert Fico aumenta la preoccupazione per "la crescita di episodi di violenza che in vista del voto si stanno manifestando in alcuni Paesi europei". Ad alimentarli, secondo un'analisi di Ispi, è l'eccessiva polarizzazione dei sistemi politici nazionali. Come scrive in un commento il vicepresidente dell'istituto, Antonio Villafranca, "è indicativo che questi episodi si verifichino anche in Germania - dove vari esponenti politici sono stati attaccati nelle ultime settimane. In un contesto internazionale teso, con due guerre alle sue porte, l'Europa deve mantenere saldo il suo spazio democratico e respingere ogni forma di estremismo", secondo l'esperto.
Ispi ricorda che Fico è "considerato il Viktor Orban della Slovacchia", e che governa un esecutivo populista ed euroscettico grazie a una coalizione con lo Hlas-Sd di Peter Pellegrini, da poco eletto presidente, e la destra estrema del Partito Nazionale Slovacco. "In palese rottura con la politica portata avanti dal suo predecessore, Eduard Heger, ha traghettato Bratislava su posizioni anti-ucraine accusando Bruxelles e gli alleati occidentali di aver "prolungato il conflitto" con il sostegno a Kiev contro l'invasione di Mosca e di aver "danneggiato più l'Ue che la Russia".
La sua posizione si è ulteriormente rafforzata in aprile, con la vittoria di Pellegrini alle elezioni presidenziali, che ha alimentato i timori sullo stato di diritto e sulla possibile deviazione del paese dalla politica comune sul sostegno all'Ucraina e in ambito Nato.
Fico era gia' stato primo ministro della Slovacchia per oltre un decennio, tra il 2006 e il 2010 e poi di nuovo dal 2012 al 2018. Fu allora costretto a dimettersi nel marzo di quell'anno dopo settimane di proteste di massa per l'omicidio del giornalista investigativo Jan Kuciak e della sua fidanzata, Martina Kunirova'.
Il brutale attacco di ieri, scrive l'Ispi, "è maturato in un contesto di tensione crescente che attraversa la Slovacchia. Milan Nic, ex consigliere del viceministro degli Esteri slovacco, ha dichiarato che il sistema politico nel paese è polarizzato da diversi anni, e che quello a Fico "non è un incidente isolato". Prima di oggi, infatti, ha sottolineato Nic "altri politici sono stati minacciati", tra cui la presidente uscente Zuzana Caputova, centrista ed europeista, che ha deciso di non candidarsi alla rielezione dopo aver ricevuto minacce di morte, dichiarandosi "esausta" dell'atmosfera politica tossica nel paese. Ieri ha definito l'attacco contro il suo avversario politico un "attacco brutale e spietato alla democrazia" e ha aggiunto: "La polizia ha arrestato l'autore del reato e fornira' ulteriori informazioni quando possibile. Fino ad allora, non diamo giudizi affrettati, per favore. Penso che la cosa più importante su cui dovremmo concentrarci tutti in questo momento sia il rapido recupero di Robert Fico".
Un riferimento, sembra, alle parole del vice speaker del Parlamento, Lubos Blaha, che una volta appreso dell'aggressione si è rivolto verso i banchi di opposizione dicendo: "è colpa vostra". In questi giorni il parlamento è alle prese con un controverso disegno di legge che revocherebbe il servizio pubblico RTVS e istituirebbe una nuova emittente più favorevole al governo, secondo i critici. Una protesta antigovernativa prevista per questa sera a Bratislava è stata revocata dopo l'aggressione al premier.