AGI - Resteranno in carcere fino al processo i due noti editorialisti arrestati in Tunisia sabato scorso a causa delle loro prese di posizione sui media e sui social network considerati critici nei confronti del potere. Lo rendono noto la procura di Tunisi e i legali dei due giornalisti. Borhen Bssais, conduttore televisivo e radiofonico, e Mourad Zeghidi, commentatore politico, sono perseguiti per aver diffuso "false informazioni con l'obiettivo di diffamare altri o danneggiare la loro reputazione", secondo l'accusa.
Zeghidi è stato criticato per dichiarazioni dei media risalenti al febbraio 2024 e per una pubblicazione a sostegno di Mohamed Boughalleb, giornalista incarcerato e critico del presidente Kais Saied, ha detto il suo avvocato, Ghazi Mrabet. Bssais, presentatore dei media privati, è stato arrestato per "aver attaccato il presidente Kais Saied attraverso trasmissioni radiofoniche e dichiarazioni" su Internet tra il 2019 e il 2022, secondo il suo avvocato Nizar Ayed.
Il loro processo è stato fissato per il 22 maggio, secondo i loro avvocati. Sabato scorso, Sonia Dahmani, avvocato ed editorialista, nota voce critica del presidente Saied, è stata brutalmente arrestata da agenti di polizia incappucciati mentre si rifugiava presso la residenza degli avvocati di Tunisi. Lunedì sera, un altro avvocato, Mehdi Zagrouba, è stato arrestato con la forza mentre si trovava nello stesso locale. In risposta, gli avvocati hanno scioperato ed hanno espresso la loro rabbia contro una "magistratura agli ordini".
L'Unione europea ha espresso martedi' la sua "preoccupazione" dopo questa ondata di arresti, sottolineando che la libertà di espressione e l'indipendenza della magistratura costituiscono il "fondamento" del suo partenariato privilegiato con la Tunisia. I tre personaggi dei media detenuti sono perseguiti ai sensi del decreto 54, promulgato nel settembre 2022 da Saied per reprimere la diffusione di "notizie false", ma criticato dai difensori dei diritti perché soggetto a un'interpretazione molto ampia.
Mercoledì l'Unione nazionale dei giornalisti tunisini (SNJT) ha condannato il procedimento giudiziario contro i tre editorialisti, sottolineando che costituisce "una violazione del diritto alla libertà di espressione, stampa e pubblicazione".
L'SNJT ritiene che l'uso del decreto 54 per perseguire i giornalisti "costituisce un attacco deliberato all'essenza della libertà di stampa e un vano tentativo di intimidire i giornalisti e gli impiegati dei media e di sabotare il dibattito pubblico. La radio privata IFM, dove i due editorialisti hanno condotto il programma mattutino "Emission Impossible", ha annunciato la sospensione delle trasmissioni in segno di solidarietà nei loro confronti. In un anno e mezzo, più di 60 persone, giornalisti, avvocati e oppositori di Saied sono state perseguite sulla base di questo testo. Da quando il presidente Saied, eletto democraticamente nell'ottobre 2019, si è concesso pieni poteri durante un colpo di stato nel luglio 2021, le ONG tunisine e internazionali hanno deplorato una "regressione dei diritti in Tunisia".