AGI - In Francia è caccia senza quartiere agli autori del sanguinoso assalto a un furgone carcerario che è costato la vita a due agenti e ha permesso la fuga di un detenuto. L'attacco, spettacolare ed estremamente raro in Francia, è stato compiuto nella tarda mattinata di ieri da un commando che ha speronato con un'auto il furgone al casello di Incarville in Normandia prima di aprire il fuoco contro gli agenti. Due guardie sono morte e altre tre sono rimaste gravemente ferite. Il detenuto, in transito verso il penitenziario di Evreux dopo un'udienza nel tribunale di Rouen, è riuscito a fuggire con i suoi complici. "Abbiamo investito molte risorse per trovare l'evaso e la banda che lo ha liberato", ha detto il ministro dell'Interno Gerald Darmanin alla radio RTL.
L'attacco, che il presidente francese Emmanuel Macron ha definito "scioccante", ha suscitato un'ondata di emozione tra le guardie carcerarie che questa mattina hanno protestato davanti a diversi istituti penitenziari per chiedere più risorse. Di fronte alle armi da guerra di cui era dotato il commando, gli agenti avevano solo "pistole automatiche Sig Sauer", ha detto il sindacalista Frederic Liakhoff. I sindacati, che saranno ricevuti nel pomeriggio al Ministero della Giustizia, chiedono in particolare "la drastica riduzione delle traduzioni favorendo l'uso della videoconferenza.
Denunciando un "crimine vile", il ministro della Giustizia Eric Dupond-Moretti ha chiesto un minuto di silenzio in tutte le giurisdizioni e ha incontrato i colleghi degli agenti uccisi. E' la prima volta dal 1992 che un agente penitenziario viene ucciso nell'esercizio delle sue funzioni in Francia e da ieri "piu' di 450 agenti di polizia e gendarmi" sono mobilitati "solo per il dipartimento dell'Eure", ha spiegato Darmanin, citando anche mezzi di "cooperazione internazionale". Denunciando la "barbarie" dell'attacco, il ministro ha anche puntato il dito contro il "narcobanditismo". Il detenuto in fuga, Mohamed Amra, 30 anni, è già stato condannato tredici volte ma "nessuna finora per violazione della legislazione sulla droga", ha detto martedì sera il procuratore di Parigi Laure Beccuau.
L'ultima condanna risale al 7 maggio, comminata dal tribunale di Evreux "per un furto con scasso" che gli è valso 18 mesi di carcere. Era anche in custodia cautelare per altri casi, tra cui traffico di droga nella regione di Marsiglia, focolaio di narcobanditismo in Francia, e per complicita' in omicidio e sequestro di persona. Durante la sua breve detenzione a Evreux, dove era stato trasferito in aprile per essere processato, aveva cominciato a segare le sbarre della sua cella. "E' del tutto incomprensibile, non riesco a immaginare che questo ragazzo possa essere coinvolto" nell'attacco del commando, ha risposto l'avvocato di Amra, Hugues Vigier. Questa operazione "non corrisponde al profilo che avevo percepito di lui, se è coinvolto è perchè mi sbagliavo veramente su cosa aveva in testa e su quello di cui era capace", ha aggiunto.