AGI - Il presidente Joe Biden ha proposto al suo sfidante due dibattiti televisivi, a giugno e a settembre, e Donald Trump ha subito accettato. Nello spazio di pochi minuti la politica americana ha raggiunto l'obiettivo che milioni di elettori aspettavano: vedere i due candidati sfidarsi dal vivo, dopo essersi lanciati in duri attacchi a distanza. La campagna di Biden ha dato a Trump quello che chiedeva da mesi, a patto che a gestire l'evento non sia un'organizzazione di parte, e fissando una serie di condizioni.
La novità sta anche nella scelta delle date: giugno arriva in anticipo rispetto alle date proposte dalla commissione elettorale che si occupa dei dibattiti presidenziali. L'obiettivo è convincere gli elettori ben prima di settembre, quando in tutto il Paese cominceranno le procedure del voto anticipato, per posta o attraverso la consegna delle buste con la scheda nei box predisposti. L'Election Day, la giornata elettorale classica con il voto nei seggi, è in programma, invece, il 5 novembre.
La campagna di Biden ha però chiesto alcune garanzie: i Democratici vogliono che il dibattito venga ospitato in uno studio televisivo, con microfoni che automaticamente vengono silenziati se uno dei duellanti sfora il tempo a disposizione. E vogliono che il confronto venga fatto in uno spazio in cui ci sono solo i due sfidanti e il moderatore, senza platee rumorose, e senza la partecipazione del terzo candidato, il novax e indipendente Robert Kennedy Jr.
La proposta indica come Biden voglia confrontarsi con Trump sui temi, senza offrire al suo rivale l'arma del populismo, e il tutto venga fatto in un contesto asettico, in cui i rischi siano calcolati. Questa che è stata presentata oggi è la prima offerta formale e porta la firma della presidente della campagna del presidente, Jennifer O'Malley Dillon. La lettera è stata inviata alla commissione che si occupa dei dibattiti presidenziali. Nel documento si avverte che Biden non parteciperà ai tre dibattiti proposti dalla commissione: il 16 settembre, l'1 e il 9 ottobre. Nella sua risposta all'offerta, Trump ha detto che vuole più di due dibattiti e in "sedi grandi", accusando Biden di "avere paura delle folle".
Trump punta a infiammare gli elettori dal vivo, Biden a parlare loro in un contesto asettico. O'Malley Dilloni ha proposto che il primo dibattito venga tenuto alla fine di giugno, quando dovrebbe essersi già concluso il processo a New York in cui Trump è imputato. La data verrebbe subito dopo il vertice del G7 a cui Biden parteciperà e dal quale, probabilmente, potrebbe arrivare con qualche notizia da offrire agli elettori e riguardanti gli scenari internazionali, a cominciare dal conflitto tra Russia e Ucraina. Il secondo dibattito, propone la presidente della campagna di Biden, dovrebbe essere organizzato "all'inizio di settembre, con l'avvio della stagione autunnale della campagna, abbastanza presto in modo da influenzare il voto anticipato". Proprio questo tipo di voto è stato decisivo per la vittoria di Biden nel 2020.
Tradizionalmente, sono gli elettori Democratici quelli che scelgono il sistema del voto anticipato, considerato più complicato, perché si tratta di riempire moduli complessi, una pratica che l'elettore Repubblicano medio non ama. Al momento Trump guida i sondaggi nella maggior parte degli Stati chiave, considerati quelli che oscillano una volta a destra e una volta a sinistra, e che sono stati decisivi nelle elezioni del 2020.