AGI - Hanno preso il via questa mattina i ballottaggi delle elezioni parlamentari iraniane. Una novantina di candidati, che non erano riusciti a ottenere la maggioranza al primo turno che si è tenuto il 1 marzo, sono in corsa per i 45 seggi rimanenti del Parlamento iraniano. Satyed Ali Khamenei, la Guida suprema, ha votato all'Imam Khomeini Husseiniya di Teheran alle ore 8, non appena sono state aperte le urne. L'ayatollah, secondo quanto riporta l'agenzia di stampa Irna, ha affermato che il processo elettorale è una questione "fondamentale e significativa" per l'Iran e il suo popolo.
Le elezioni sono "dovere nazionale" di chiunque sia disposto a contribuire al progresso del Paese. L'ayatollah ha sottolineato che il ballottaggio è altrettanto importante del primo turno e ha invitato tutti a prendere parte alle elezioni per coprire i posti vacanti nel Parlamento. "Più saranno i voti, più forte sarà il Parlamento, e più forte sarà il Parlamento, maggiori saranno le possibilità di azione nel Paese", ha affermato Khamenei.
A margine del primo turno di marzo, dall'esito considerato 'scontato', gli osservatori avevano rimarcato come il dato più significativo fosse stato effettivamente la scarsa affluenza alle urne. I vertici dello Stato temevano un'affluenza addirittura inferiore al 40% dovuta al boicottaggio delle urne annunciato dall'elettorato under 30. L'affluenza si è effettivamente fermata al 41%. Nel 2016, sulla scia dell'accordo sul nucleare e delle concessioni economiche da parte dell'Occidente, si toccò l'affluenza record di oltre il 60%. Da allora, sottolineano gli analisti, la partecipazione popolare al voto, in Iran, non ha fatto che calare.
Intanto il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, ha dichiarato che l'Iran è pronto "a continuare a lavorare e interagire con l'Europa sulla base del rispetto, del dialogo costruttivo, della cooperazione per gli interessi reciproci e della pace e della sicurezza nel mondo". In un post scritto oggi su X, Amirabdollahian si è congratulato con l'Europa nella giornata della sua Festa e ha lodato "la visione di un'Europa unita, pacifica e prospera" sottolineando che Teheran "è pronto a continuare a lavorare e a impegnarsi con l'Europa".
Il capo della diplomazia iraniana ha anche invitato Bruxelles e i 27 Paesi europei ad "alzare la voce per ottenere giustizia sulla questione palestinese e sulla tragedia di Gaza". "In questo giorno speciale - ha scritto il ministro commemorando la dichiarazione di Schuman considerata l'atto fondante di quella che sarebbe divenuta l'Ue - tutti coloro che hanno lavorato per la pace e la prosperità dell'Europa dovrebbero essere consapevoli della pace e della sicurezza in tutto il mondo", ha detto, aggiungendo: "Ciò che sta accadendo a Gaza pesa sulla coscienza dell'umanità ed è un test cruciale per la legittimità dei valori, vale a dire i diritti umani e la dignità, per i quali gli europei sostengono di lavorare". Nel suo messaggio, Amirabdollahian ha sottolineato che l'Europa deve alzare la voce per la giustizia sulla questione della Palestina.