AGI - Il dipartimento di Stato Usa ha accusato la Russia di aver utilizzato un agente chimico, la cloropicrina, contro le forze ucraine, in violazione della Convenzione sulle armi chimiche. Secondo Washington, inoltre, Mosca avrebbe usato gas lacrimogeni, del tipo in dotazione alla polizia antisommossa, come "strumento di guerriglia", un'ulteriore violazione della Convenzione. "L'uso di tali sostanze chimiche non è un incidente isolato ed è probabilmente legato al desiderio delle forze russe di cacciare le forze ucraine dalle posizioni fortificate e ottenere vantaggi tattici sul campo di battaglia", si legge in una nota.
Nel frattempo, il Tesoro Usa ha annunciato sanzioni contro 300 società in Russia, Cina e altri Paesi accusate di fornire armi o componenti utili allo sforzo bellico di Mosca. "Le azioni di oggi interromperanno e deterioreranno ulteriormente gli sforzi bellici della Russia, colpendo la sua base industriale militare e le reti di evasione che aiutano a rifornirla", ha spiegato in una nota il segretario, Janet Yellen. Nel mirino, ci sono persone e aziende coinvolte nei settori energetico, minerario e metallurgico di Mosca, insieme anche a individui collegati alla morte del leader dell'opposizione russa Aleksei Navalny.
Secondo il National Institutes of Health degli Stati Uniti, la cloropicrina viene utilizzata sia come arma che come pesticida. La Russia sostiene di non possedere più un arsenale chimico militare, ma il Paese deve far fronte a pressioni per una maggiore trasparenza sul presunto uso di armi tossiche. Immediata la reazione del Cremlino: il portavoce Dmitri Peskov ha respinto le accuse definendole "completamente infondate e non dimostrate". "La Russia - ha aggiunto - è stata e rimane impegnata a rispettare i suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale".
Quanto alle nuove sanzioni americane contro la Russia e individui ed entità in altri Paesi - Cina in primis, ma anche Azerbaigian, India, Slovacchia e Turchia - queste non influenzeranno le relazioni tra Mosca e loro. "Gli Stati Uniti continuano a esercitare pressioni palesi su questi Paesi. Le aziende stanno soffrendo, ma ciò non può interrompere lo sviluppo delle nostre relazioni bilaterali", ha commentato Peskov. "Questi Paesi mantengono la loro sovranità e sono interessati a continuare a sviluppare le loro relazioni con la Russia", ha sottolineato, assicurando che la cooperazione continuerà e "in modo tale da ridurre gradualmente al minimo i rischi derivanti da manifestazioni così ostili"