AGI - Le forze dell'ordine hanno proseguito gli sgomberi e gli arresti di studenti coinvolti nelle proteste contro la guerra a Gaza che stanno travolgendo da settimane circa trenta università americane. La polizia ha smantellato accampamenti allestiti dai dimostranti presso l'Università del Texas e la Fordham University di New York, arrestando decine di persone. La Columbia University è l'altro ateneo della Grande Mela interessato da veementi manifestazioni studentesche.
La polizia è intervenuta per smantellare le barricate erette dagli studenti filo-palestinesi dell'Università della California a Los Angeles (Ucla). Gli agenti, in tenuta antisommossa, hanno rimosso cancelli e assi di legno e diversi manifestanti sono stati arrestati, secondo le immagini trasmesse dalla CNN. Secondo la stessa emittente, gli agenti hanno sparato dei proiettili di gomma contro i manifestanti. "Il team della Cnn ha visto membri delle forze dell'ordine sparare con quelli che sembravano proiettili di gomma", si legge sul sito del''emittente. Secondo il New York Times sono più di 100 le persone fermate.
Il presidente Usa, Joe Biden, ha detto che in Usa "c'è il diritto di protestare, ma non il diritto di provocare il caos". Parlando al Paese sulle violenze, il presidente Usa ha poi insistito: "Non c'è posto per discorsi di odio o violenza di alcun tipo, che si tratti di antisemitismo, islamofobia o discriminazione contro gli arabi americani o i palestinesi americani. È semplicemente sbagliato. Non c'è posto per il razzismo in America. È tutto sbagliato. Non è americano".
Mercoledì pomeriggio al Massachusetts Institute of Technology alcuni studenti hanno bloccato un viale vicino al centro del campus di Cambridge. Decine di auto della polizia hanno poi pattugliato l'Università della California, dove si sono verificati scontri notturni, dopo un assalto di contromanifestanti a una tendopoli di studenti filo-palestinesi nel quale gli aggressori avrebbero utilizzato spray urticanti. Arresti si sono verificati anche all'Università del Wisconsin, a Madison, laddove all'Università dell'Arizona la polizia ha comunicato di aver posto fine a un "assembramento illegale" con "munizioni chimiche irritanti".
Alla Columbia e alla City University di New York, sono stati effettuati circa 300 arresti e alcuni studenti hanno criticato il comportamento della polizia. "Siamo stati aggrediti, arrestati brutalmente. E sono stato trattenuto fino a sei ore prima di essere rilasciato," ha dichiarato all'AFP un iscritto alla Columbia, identificatosi solo come Jose, il quale sostiene di essere stato "picchiato e calpestato" dagli agenti. Isabel, una studentessa di medicina che ha prestato cure ai fermati dopo il rilascio, ha affermato di aver soccorso colleghi con "gravi traumi cranici e commozioni cerebrali".
"Qualcuno ha perso i sensi nella postazione della polizia, qualcuno è stato gettato giù dalle scale," ha riferito. Il sindaco di New York, Eric Adams, ha accusato "agitatori esterni" di aver fomentato le tensioni. Gli studenti della Columbia hanno negato il coinvolgimento di estranei. La presidentessa dell'università, Minouche Shafik, criticata per la sua decisione di rivolgersi alle forze dell'ordine, ha espresso "profonda tristezza". "Mi dispiace che siamo arrivati a questo punto", ha dichiarato Shafik in una nota. Le proteste hanno messo in difficoltà il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, il quale, pur non avendo risparmiato critiche a Israele per l'eccesso di vittime civili causato dall'offensiva nella Striscia, è finito nel mirino dei dimostranti per il sostegno a Israele.
"Crediamo che sia un piccolo numero di studenti a causare questi disagi, e se hanno intenzione di protestare, gli americani hanno il diritto di farlo in modo pacifico e nel rispetto della legge", ha sottolineato la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre. Durante un comizio in Wisconsin, lo sfidante di Biden, il predecessore Donald Trump, ha invece definito "una cosa bellissima da guardare" lo sgombero degli studenti della Columbia, che avevano occupato la Hamilton Hall.
Erdogan: "Nei campus americani torture e linciaggi"
"In America studenti e accademici sono vittima di torture e linciaggi". Accusa che arriva dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che dalla capitale Ankara ha commentato l'intervento della polizia. "In alcune prestigiose università studenti e accademici stanno protestando contro il massacro in corso. Per questo motivo sono vittime di torture e violenza. Accademici e rettori perdono il posto e vengono linciati così come gli studenti. Nessuno dice una parola, aspettano solo che la situazione si plachi. Abbiamo scoperto che è Israele a fissare il limite al concetto di democrazia in Occidente", ha detto Erdogan.