AGI - Il candidato filocinese Jeremiah Manele è stato eletto primo ministro delle Isole Salomone. Nello scrutinio segreto in Parlamento, l'ex diplomatico si è aggiudicato 31 voti su 50, superando il rivale Mathew Wale, che aveva invece promesso un allentamento dei legami con Pechino. "La gente ha parlato", ha detto Manele, rallegrandosi del fatto che il voto si sia svolto senza violenze: "Oggi abbiamo dimostrato al mondo che siamo migliori di così". Nelle Isole Salomone, nazione insulare dell'Oceania di circa 720 mila abitanti, le elezioni sono infatti accompagnate sovente da tumulti.
Nel 2000 il primo ministro Bart Ulufa'alu fu costretto a dimettersi dopo essere stato rapito da uomini armati e nel 2006 fu schierato un contingente internazionale per evitare rivolte. Manele è stato ministro degli Esteri nel 2019, quando le Isole Salomone si allontanarono da Taiwan stabilendo rapporti diplomatici con Pechino. Gli analisti si aspettano che Manele prosegua la politica di avvicinamento alla Cina avviata dal predecessore Manasseh Sogavare, non ricandidatosi, con l'accordo sulla sicurezza firmato con il Dragone nel 2022.
The Solomon Islands' ex-foreign minister, Jeremiah Manele, has been elected the Pacific island nation's new leader. He takes over from the previous prime minister, Manasseh Sogavare, who cut ties with Taiwan in favor of China in 2019. pic.twitter.com/gFQaznyZ23
— TaiwanPlus News (@taiwanplusnews) May 2, 2024
I dettagli di questa intesa rimangono oscuri ma gli Usa e l'Australia temono che il patto abbia posto la prima pietra per la costruzione di una base militare cinese permanente nel Pacifico meridionale. Il primo ministro eletto ha promesso "un governo di unita' nazionale" che si concentrera' sul rilancio dell'economia e sui "progressi sulla strada della ripresa" dalla pandemia di Covid-19. Una riforma dell'imposta sul valore aggiunto e la creazione di una zona economica speciale rientrano tra le priorita' annunciate dal nuovo governo.