AGI - E' di almeno 188 morti il pesantissimo bilancio delle inondazioni che hanno colpito il Kenya dallo scorso marzo. E' quanto risulta dal nuovo rapporto del ministero del Turismo, diffuso mentre le piogge torrenziali sono ancora in corso. Dall'inizio della stagione delle piogge, le forti precipitazioni, potenziate dal fenomeno climatico El Nino, hanno causato inondazioni devastanti, portando alla distruzione di strade, ponti e altre infrastrutture.
Il precedente rapporto del governo riportava 179 morti. Inoltre, 125 persone sono rimaste ferite e altre 90 risultano disperse, mentre gli sfollati sono 165.000, si legge in una nota del ministero. In particolare, decine di persone sono morte nella notte tra domenica e lunedi' quando una diga naturale nel centro del Paese e' crollata a causa dell'eccesso di pressione dell'acqua. In conseguenza di quel singolo episodio, i corpi ritrovati sono 52 ma altri 51 sono ancora dispersi nei pressi di Mai Mahiu nella Rift Valley, a circa 60 km dalla capitale Nairobi.
Inoltre, ieri un centinaio di turisti sono rimasti bloccati a causa dell'esondazione di un fiume nella famosa riserva nazionale del Masai Mara. I servizi di emergenza sono riusciti a evacuare 90 persone da questa riserva nota per la sua ricca fauna selvatica. Anche in Tanzania, dall'inizio delle piogge almeno 155 persone sono morte a causa di inondazioni o frane.
Il segretario generale all'Onu ha ribadito l'impegno delle Nazioni Unite a sostenere il governo del Kenya. "Dalla fine dell'anno scorso - ha dichiarato il portavoce di Antonio Guterres - le forti piogge hanno avuto un impatto sulla vita di 600 mila persone in Kenya". Le agenzie umanitarie, ha aggiunto, hanno portato aiuti a circa 25 mila persone che si trovano in emergenza, ma ancora molto va fatto.