AGI - Si sono concluse a Panama le udienze del processo per presunto riciclaggio di denaro contro i vertici dello studio legale panamense Mossack Fonseca, epicentro dello scandalo internazionale "Panama Papers", e un'altra ventina di imputati. La sentenza verra' annunciata nelle prossime settimane. Il giudice Baloisa Marquinez ha approfittato del termine di 30 giorni lavorativi imposto dalla legge panamense per emettere il suo verdetto. Il pubblico ministero Isis Soto ha chiesto 12 anni di carcere, la pena massima per riciclaggio di denaro, per Jurgen Mossack e Ramon Fonseca, fondatori dell'azienda protagonista dello scandalo scoppiato nel 2016. "C'e' stata davvero una grande ingiustizia che e' stata commessa, non solo nei miei confronti, ma nei confronti di tutte le persone che hanno lavorato con me, che sono molte", ha dichiarato Mossack al termine dell'udienza. "Ribadisco che sia il mio socio che tutte le persone che hanno lavorato con me sono state persone serie, oneste e corrette", ha aggiunto. Soto ha inoltre chiesto condanne da 5 a 12 anni di reclusione per altri 24 imputati, in maggioranza ex dipendenti dell'azienda. Il processo e' iniziato otto anni dopo che il Consorzio Internazionale dei Giornalisti Investigativi (ICIJ) ha pubblicato i "Panama Papers" il 3 aprile 2016. Questa indagine, basata su milioni di documenti dello studio legale Mossack Fonseca, ha rivelato come personalita' di tutto il mondo nascondessero proprieta', aziende, beni e profitti per eludere le tasse o riciclare denaro. Per farlo avevano creato societa' opache, attraverso Mossack Fonseca, per aprire conti bancari e creare fondazioni di comodo in piu' Paesi con l'obiettivo di nascondere denaro, in alcuni casi proveniente da attivita' illecite. Vladimir Putin, ma anche gli ex governanti dell'Islanda, Sigmundur David Gunnlaugsson; dal Pakistan, Nawaz Sharif; dalla Gran Bretagna, David Cameron; e dall'Argentina Mauricio Macri; oltre alla stella del calcio argentino Lionel Messi sono alcuni dei nomi menzionati nei Papers.
"I signori Jurgen Mossack e Ramon Fonseca hanno ricevuto e trasferito fondi da attivita' illecite avvenute in Germania e Argentina", ha detto il pubblico ministero Soto durante il processo. Secondo l'accusa, Mossack, 76 anni, e Fonseca, 71 anni, sono responsabili di aver facilitato attraverso lo studio legale la creazione di societa' opache in cui amministratori della multinazionale tedesca Siemens hanno depositato milioni di euro al di fuori della contabilita' reale della societa'. Quella "scatola B" sarebbe servita per nascondere i soldi derivanti dal pagamento delle commissioni. L'ufficio panamense, secondo l'accusa, sarebbe stato utilizzato anche per ammassare denaro proveniente da una massiccia truffa in Argentina. Tuttavia, Guillermina McDonald, avvocato di Mossack e altri imputati, ha detto all'AFP che il processo presenta "difetti" e "profili di nullita'". "Se c'e' giustizia, dovrebbero essere assolti, non solo perche' non e' stato dimostrato alcun atto punibile o collegamento dei nostri clienti, ma perche' il procedimento e' nullo", ha aggiunto Mc Donald. Ramon Fonseca non si e' presentato alle udienze perche' ricoverato in ospedale. A causa dello scandalo, la societa' Mossack Fonseca chiuse i battenti, mentre l'immagine internazionale di Panama, accusata di essere un paradiso fiscale, venne gravemente colpita. Dopo i "Panama Papers" il Paese ha portato avanti alcune riforme giuridiche, che gli hanno permesso di uscire dalla "lista grigia" della Financial Action Task Force (GAFI) nel 2023. Resta comunque nella lista dei territori considerati "paradisi fiscali" dall'Unione Europea. "Una condanna sarebbe un precedente giudiziario diverso e nuovo, ma con meno impatto pratico oggi perche' i cambiamenti normativi sono gia' avvenuti negli ultimi otto anni", Carlos Barsallo, ex presidente della sezione panamense della ONG Transparency International. Tuttavia, "se non ci fosse una condanna, difficilmente la comunita' internazionale capirebbe e i pregiudizi su Panama finirebbero per trovare conferma".