AGI - Ci sarà la crisi in Medio Oriente - dopo l'attacco sabato dell'Iran a Israele, il timore di un'ulteriore escalation e quello per l'eventuale attacco israeliano su Rafah, la città a Sud della Striscia di Gaza dove rimangono intrappolati decine di ostaggi israeliani - il tema principale all'ordine del giorno della ministeriale degli Esteri del G7 che comincia oggi a Capri.
L'Italia, attuale presidente di turno del G7, spinge per la de-escalation e la pace, come ha ripetuto anche ieri il capo della diplomazia, Antonio Tajani; ed è aperta a nuove sanzioni all'Iran. Anche gli Stati Uniti hanno già annunciato che stanno studiando con gli alleati del G7 ulteriori sanzioni al regime degli ayatollah per contenere il suo programma di droni e missili. E il ministro degli Esteri canadese, Melanie Joly, poco prima di partire per l'Italia, ha anticipato che tra i temi da discutere ci sarà quello di "imporre maggiori misure sanzionatorie contro il regime iraniano".
Tajani ha fatto sapere che l'Italia è pronta anche a inviare militari nell'area nel quadro di una missione Onu se si creasse uno Stato palestinese. "Qualora ci dovesse essere da parte Onu una presenza cuscinetto, quando ci saranno due popoli e due Stati, siamo pronti a partecipare. Una presenza tipo Unifil - la forza di interposizione delle Nazioni Unite in Libano - per garantire la pace e la stabilità in una missione sotto l'egida dell'Onu a guida araba". L'obiettivo 'due popoli due Stati', ha insistito, "rimane la stella polare, ma che si riconoscano tra loro. È un obiettivo non facile ma ce la metteremo tutta".
Tajani ieri ha incontrato i rappresentanti della Lega Araba e dell'Organizzazione della cooperazione islamica per discutere della crisi in Medio Oriente e "perché il dialogo vinca". L'incontro con gli ambasciatori "si è concentrato sulla volontà di dialogo e stabilità" in Medio Oriente, "sulla crisi umanitaria a Gaza" e sulla condanna di qualsiasi forma di rappresaglia e aggressione che potrebbe portare a una drammatica escalation nella regione", ha fatto sapere il ministero degli Esteri in una nota. Tajani ha sottolineato che "in un contesto di forte escalation, in cui ogni ulteriore atto ostile potrebbe innescare un conflitto più ampio che potrebbe interessare l'intera regione", l'Italia "sta facendo tutto il possibile per invitare tutti gli attori della regione alla moderazione, anche come Presidenza del G7".
A Capri, oltre ai ministri degli Esteri del Gruppo (Francia, Giappone, Germania, Canada, Stati Uniti e Regno Unito, oltre all'Italia) è stato invitato anche il ministro degli Esteri della Mauritania, che in questo momento ha la presidenza dell'Unione africana. All'incontro parteciperanno anche l'Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza dell'Unione europea, Josep Borrell, e il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. All'ordine del giorno, ovviamente, anche i temi del Mar Rosso e dell'Ucraina, Paese che sarà rappresentato dal ministro degli Esteri, Dmitry Kouleba.