AGI - Israele è obbligato "a fare tutto, in modo creativo, persistente e con determinazione", in suo potere per garantire il rilascio degli ostaggi ancora detenuti a Gaza. Lo scrive il Times of Israel attribuendo queste parole al presidente Isaac Herzog. "Domani alle 6:29 ricorderemo i sei mesi dal brutale attacco terroristico e dal terribile massacro", si legge, riferendosi all'ora esatta in cui Hamas ha iniziato a lanciare razzi su Israele la mattina del 7 ottobre. "Sei mesi dopo il crimine contro le nostre sorelle e i nostri fratelli, contro il nostro Paese, contro l'umanità", continua, definendo la guerra contro Hamas "pesante nei giorni e pesante nel sangue".
Sulla vicenda degli ostaggi, l'attenzione dei media è rivolta al caso di Elad Katzir, rapito da Hamas nel kibbutz Nir Oz il 7 ottobre scorso e ucciso durante la prigionia. Lo ha reso noto la sorella Carmit, annunciando con un post su Facebook che la morte dell'uomo è stata notificata alla famiglia e che il suo corpo, recuperato nella Striscia di Gaza nel corso di un raid, è stato riportato in Israele la notte scorsa. "Il portavoce dell'Esercito non vi dirà che il premier, il governo e l'Idf non hanno alcuna idea di dove la maggioranza dei rapiti sono tenuti e se sono vivi o sono stati uccisi. Non vi dira' nemmeno che non hanno alcuna maniera di proteggerli, anche quando sappiano dove sono", ha aggiunto la sorella di Katzir, sottolineando che il congiunto "avrebbe potuto essere salvato se si fosse raggiunto un accordo in tempo utile". La donna accusa il governo israeliano di "codardia": "Guardatevi allo specchio e vedete se le vostre mani non grondano di quel sangue". Anche la madre di Elad Katzir, Hanna, fu rapita da Hamas nel kibbutz Nir Oz il 7 ottobre e venne rilasciata il 24 novembre scorso in occasione del temporaneo cessate il fuoco mediato da Qatar e Stati Uniti. Il padre di Elad, invece, Rami Katzir, fu massacrato da Hamas durante il raid nel kibbutz.
Intanto, si susseguono le manifestazioni antigovernative a Tel Aviv e Haifa così come i raduni piu' piccoli a livello nazionale, con la partecipazione di tantissime persone a Cesarea, Herzliya, Kfar Saba, Ràanana e Karkur. In particolare a Cesarea, dove i manifestanti chiedevano nuove elezioni e invitavano Benjamin Netanyahu a dimettersi, la polizia ha arrestato almeno una persona vicino alla residenza privata del premier. Nei video di quell'incidente, si vede la polizia trascinare la donna lontano da una recinzione dove i manifestanti contro il governo si erano riuniti alla fine di una marcia verso le barricate della polizia intorno alla residenza.
Intanto, Hamas ha rifiutato di "fare marcia indietro" rispetto alle sue richieste per un cessate il fuoco a Gaza, ma ha accettato di inviare una delegazione per rinnovare i colloqui al Cairo questo fine settimana. "Hamas conferma la sua adesione alla posizione presentata il 14 marzo e non ci tireremo indietro da questa posizione", si legge in una nota del gruppo palestinese in cui si fa riferimento alle richieste, che includono un cessate il fuoco completo a Gaza e il ritiro delle forze israeliane da Gaza. Intanto, il ministero della sanità della Striscia di Gaza gestita da Hamas ha aggiornato il bilancio delle vittime della guerra: i morti hanno sono 33.137, di cui 46 nelle ultime 24 ore, e i feriti 75.815.
.