AGI - L'ospedale al-Shifa di Gaza City, il più grande dell'intera Striscia, è "completamente fuori servizio" dopo due settimane di operazioni militari da parte dell'esercito israeliano nella zona e nei suoi dintorni. "La distruzione del complesso rende impossibile riprendere i lavori e l'ospedale è completamente fuori servizio", ha detto ai media il direttore della struttura, Marwan Abu Saada. Le forze israeliane insistono sul fatto che le loro operazioni militari non sono state dirette contro "pazienti, personale sanitario o attrezzature mediche", anche se il ministero della Sanità di Gaza, controllata da Hamas, ha denunciato che i raid hanno provocato la morte di almeno 400 persone. "Chiediamo alla comunità internazionale, in primo luogo, di indagare su quanto accaduto nel complesso medico e, in secondo luogo, di cercare alternative ai servizi sanitari forniti", ha affermato il direttore dello Shifa.
Le immagini diffuse dell'ospedale dopo il ritiro delle forze israeliane mostrano un'ampia scia di distruzione in tutta l'area, con edifici distrutti e gran parte del complesso medico carbonizzato dall'intenso fuoco derivante dagli attacchi durati due settimane. La Protezione civile della Striscia di Gaza ha riferito che, dopo il ritiro delle truppe israeliane dall'ospedale di Shifa, sono stati trovati corpi con segni di esecuzione, altri bruciati e anche in stato di decomposizione.
Gli Usa chiederanno spiegazioni
I carri armati e i veicoli dell'esercito israeliano hanno lasciato il complesso ospedaliero dove erano entrati due settimane fa. Secondo un giornalista dell'Afp, l'esercito ha sparato granate per coprire il ritiro dei mezzi pesanti e si è allontanato dal quartiere di al-Rimal per dirigersi a sud-ovest di Gaza City, verso il quartiere di Tel al-Hawa. La Casa Bianca chiederà "maggiori informazioni" a Israele sui cadaveri ritrovati nell'ospedale, ha reso noto la portavoce Karine Jean-Pierre nel consueto briefing con la stampa.
"È molto preoccupante se è vero", ha detto Jean-Pierre, aggiungendo che Washington "contatterà il governo israeliano per ulteriori informazioni". Medici e civili nel complesso ospedaliero hanno riferito ai media che sono stati trovati nella struttura almeno 20 cadaveri, alcuni dei quali sembrano essere stati investiti da veicoli militari.
Intanto è "riuscito" l'intervento chirurgico a cui è stato sottoposto il primo ministro israeliano. Benjamin Netanyahu è "in buona forma e sta iniziando a riprendersi", ha detto il suo ufficio al termine dell'operazione, seguita da vicino in Israele e all'estero.
Colpito anche l'ospedale di Al-Aqsa
Il capo dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha poi denunciato che in un attacco aereo israeliano compiuto contro un altro ospedale di Gaza, quello di Al-Aqsa, sono morte quattro persone e ne sono rimaste ferite altre 17. Il raid all'ospedale è stato testimoniato da una squadra dell'Organizzazione Mondiale della Sanità inviata sul posto per valutare i bisogni e per raccogliere incubatrici per il nord di Gaza, ha detto Tedros in un post su X. L'esercito israeliano ha negato che l'ospedale sia stato danneggiato. "Una squadra dell'Oms era in missione umanitaria all'ospedale Al-Aqsa di Gaza, quando una tendopoli all'interno del complesso ospedaliero è stata colpita domenica 31 marzo da un attacco aereo israeliano", ha scritto il capo dell'Oms, che non ha fornito dettagli sulle vittime.
L'esercito israeliano ha invece replicato su X che uno dei suoi aerei "ha colpito un centro di comando operativo della Jihad islamica e terroristi posizionati nel cortile dell'ospedale Al-Aqsa nella zona di Deir al Balah. "A seguito dell'impatto, l'edificio dell'ospedale di Al-Aqsa non è stato danneggiato e la sua funzione non è stata compromessa", ha aggiunto. Tedros ha rinnovato il suo appello affinchè i pazienti, gli operatori sanitari e gli operatori umanitari siano protetti durante il conflitto e affinché cessino gli attacchi agli ospedali. "Gli attacchi in corso e la militarizzazione degli ospedali devono finire - ha aggiunto -. Il diritto umanitario internazionale deve essere rispettato". Tedros ha esortato tutte le parti in conflitto a rispettare la risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che chiede un cessate il fuoco.