AGI - Niente estradizione per Julian Assange, almeno per il momento. La giustizia britannica ha chiesto infatti agli Stati Uniti nuove garanzie sul trattamento riservato al fondatore di Wikileaks senza le quali non concederà l'estradizione. I giudici britannici hanno concesso tre settimane alle autorità americane, che intendono processare il giornalista australiano per una massiccia fuga di documenti riservati, per garantire che Assange possa beneficiare del Primo Emendamento della Costituzione americana che tutela la libertà di espressione.
Secondo la decisione dei giudici Victoria Sharp e Jeremy Johnson, "se queste garanzie non verranno presentate" entro il termine di tre settimane concesso dalla giustizia britannica, Assange potrà ricorrere in appello contro la sua estradizione, accettata nel giugno 2022 dal governo di Londra. Se gli Stati Uniti presenteranno le garanzie, il tribunale dovrà decidere se sono soddisfacenti o meno. Il sistema giudiziario statunitense chiede conto ad Assange della pubblicazione dal 2010 di oltre 700.000 documenti riservati sulle attività militari e diplomatiche del Paese, in particolare in Iraq e Afghanistan. Tra questi c'è un video che mostra civili, tra cui due giornalisti della Reuters, uccisi da colpi di arma da fuoco sparati da un elicottero da combattimento americano in Iraq nel luglio 2007.
Assange è stato arrestato dalla polizia britannica nel 2019 dopo aver trascorso sette anni nell'ambasciata ecuadoriana a Londra per evitare l'estradizione in Svezia in un'indagine per stupro, archiviata nel 2019. Molte le richieste al presidente degli Stati Uniti Joe Biden di ritirare le 18 accuse mosse contro Assange durante il primo mandato di Donald Trump ai sensi della legge sullo spionaggio del 1917. Nelle ultime settimane parenti e amici di Assange, detenuto per cinque anni nel carcere di massima sicurezza Belmarsh a Londra, hanno avvertito del deterioramento della sua salute. La sua difesa mette in guardia anche sul rischio di suicidio in caso di estradizione.
L'australiano era assente per motivi medici alle udienze di febbraio, dove decine di sostenitori sono accorsi per esprimere il loro sostegno. Durante gli ultimi due giorni di dibattiti, i suoi avvocati hanno sostenuto che questo processo contro di lui è "politico" e che un'estradizione metterebbe in pericolo la sua salute e perfino la sua vita. Secondo il suo avvocato, Edward Fitzgerald, l'australiano è sotto processo per "pratiche giornalistiche ordinarie" consistenti nell'"ottenere e pubblicare informazioni". Per questo motivo, il suo cliente rischia una condanna sproporzionata negli Stati Uniti e "esiste il rischio reale che subisca un flagrante diniego di giustizia", ha aggiunto.
L'avvocato Clair Dobbin, rappresentante del governo degli Stati Uniti, ha sostenuto che Assange aveva "pubblicato indiscriminatamente e consapevolmente i nomi di persone che fungevano da fonti di informazione per gli Stati Uniti". "Sono questi fatti che lo distinguono da altri media e non le sue opinioni politiche", ha affermato. Nel gennaio 2021, la giustizia britannica si è inizialmente pronunciata a favore del fondatore di WikiLeaks. Parlando del rischio di suicidio, il giudice Vanessa Baraitser ha poi rifiutato di autorizzare l'estradizione. Ma quella decisione fu successivamente revocata. Gli Stati Uniti hanno cercato di fugare i timori sul trattamento che Assange riceverebbe in caso di estradizione e hanno assicurato che non verrà rinchiuso in un carcere di massima sicurezza e che avrà il diritto di assistenza clinica e psicologica necessaria. Washington ha anche aperto la porta ad Assange per scontare la sua eventuale pena in Australia. Nel suo paese natale, il primo ministro Anthony Albanese ha recentemente denunciato la persecuzione di Assange da parte del sistema giudiziario americano e il Parlamento ha adottato una mozione che chiede di porre fine a tale persecuzione.
- Rischio di suicidio -
Numerose voci hanno esortato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden a far cadere le 18 accuse mosse contro Assange durante il primo mandato di Donald Trump.
Nelle ultime settimane, le persone vicine a Julian Assange, detenuto da cinque anni nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh a Londra, hanno avvertito che il suo stato di salute si sta deteriorando. La sua difesa sottolinea anche il rischio di suicidio in caso di estradizione. Malato, era assente alle udienze di febbraio, dove decine di suoi sostenitori hanno manifestato il loro appoggio.
Durante i due giorni di udienze, gli avvocati di Julian Assange hanno cercato di convincere i giudici che il caso contro di lui era "politico" e che l'estradizione avrebbe messo in pericolo la sua salute e persino la sua vita. L'australiano è perseguito per la "normale pratica giornalistica" di "ottenere e pubblicare informazioni", ha sostenuto il suo avvocato Edward Fitzgerald.
il suo cliente rischia una condanna sproporzionata negli Stati Uniti e "c'è il rischio reale che subisca un palese diniego di giustizia", ha aggiunto.
L'avvocato Clair Dobbin, che rappresenta il governo statunitense, ha sostenuto che Assange ha "pubblicato indiscriminatamente e consapevolmente i nomi di persone che sono state fonti di informazione per gli Stati Uniti". "Sono questi fatti che lo distinguono (dagli altri media), non le sue opinioni politiche", ha sostenuto l'avvocato.
Nel gennaio 2021, i tribunali britannici si erano inizialmente pronunciati a favore del fondatore di WikiLeaks. Citando il rischio di suicidio, il giudice Vanessa Baraitser aveva rifiutato di dare il via libera all'estradizione. Tuttavia, la decisione è stata successivamente annullata.
Nel tentativo di rassicurare l'opinione pubblica sul suo trattamento, gli Stati Uniti hanno dichiarato che non sarebbe stato incarcerato nel carcere di massima sicurezza ADX di Florence (Colorado), soprannominato "Alcatraz delle Montagne Rocciose", e che avrebbe ricevuto le necessarie cure cliniche e psicologiche. Gli americani avevano anche ventilato la possibilità che chiedesse di scontare la pena in Australia. Il primo ministro australiano Anthony Albanese ha recentemente denunciato l'azione penale degli Stati Uniti nei confronti di Assange e il Parlamento australiano ha approvato una mozione che chiede di porvi fine.