AGI - "Gli Stati membri dell'Ue stanno già spendendo molto di più per la difesa, con un aumento del 40% del bilancio della difesa negli ultimi dieci anni e un balzo di 50 miliardi di euro tra il 2022 e il 2023. Tuttavia, i 290 miliardi di euro di bilancio per la difesa dell'Ue nel 2023 rappresentano solo l'1,7% del nostro Pil secondo il parametro del 2% della Nato". Lo ha scritto l'Alto rappresentante Ue per la Politica estera e di sicurezza, Josep Borrell, nel suo blog.
"Nell'attuale contesto geopolitico, ciò potrebbe essere considerato un requisito minimo. Tuttavia, l'ammontare globale delle nostre spese non è l'unica cifra che dobbiamo seguire con attenzione. Per utilizzare in modo efficiente le nostre spese per la difesa, dobbiamo anche preoccuparci di colmare le lacune ed evitare le duplicazioni. Come ho già detto in molte occasioni, dobbiamo spendere di più ma anche meglio, e meglio significa insieme", ha puntualizzato Borrell.
"Nel 2022, gli eserciti europei hanno investito 58 miliardi in nuove attrezzature. Per il quarto anno consecutivo, si è superato il parametro del 20% delle spese per la difesa. Tuttavia, solo il 18% di questi investimenti per la difesa sono attualmente effettuati in modo collaborativo, molto al di sotto del parametro del 35% fissato dagli stessi Stati membri dell'Ue nel 2007. Dall'inizio della guerra di aggressione russa, il 78% delle attrezzature acquistate dagli eserciti dell'Ue proveniva da Paesi terzi. Siamo in ritardo anche negli investimenti in Ricerca e Sviluppo", ha evidenziato l'Alto rappresentante.