AGI - Una vittoria scontata, un copione ripetuto, questa volta da record. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha ottenuto nella tornata presidenziale di tre giorni che si è svolta in Russia l'87,17% dei voti a favore a fronte di uno spoglio delle schede completato al 70%. Lo ha reso noto la Commissione elettorale, secondo quanto riporta la Tass. Al secondo posto si trova il candidato del Partito Comunista della Federazione Russa Nikolai Kharitonov con il 4,19% dei voti, al terzo e quarto posto Vladislav Davankov (Popolo Nuovo) e Leonid Slutsky (LDPR) rispettivamente con il 4,08% e 3,15%. L'affluenza alle urne alle elezioni presidenziali, che per la prima volta nella storia si sono svolte nell'arco di tre giorni - 15, 16 e 17 marzo - alle 18:00, ora di Mosca, di domenica ha raggiunto, secondo i dati preliminari, il 74,22%.
Un trionfo annunciato, all'ombra della morte del suo principale oppositore, Alexei Navalny, deceduto in carcere solo un mese fa, ma soprattutto di una guerra senza fine con l'Ucraina che ormai contrappone l'Occidente alla Federazione russa. Tra i primi commenti, arrivati pochi minuti dopo che i media russi davano i primi risultati degli exit poll, quello del presidente ucraino, Volodymir Zelenski. "Putin è un uomo ubriaco di potere che vuole regnare per sempre. Questa persona deve finire sul banco degli imputati dell'Aja", ha detto il leader di Kiev.
Poi i paesi occidentali più critici contro lo 'zar'. La Casa Bianca ha parlato di elezioni ne' libere ne' giuste, e a seguire il commento sullo stesso tono del ministro degli Esteri britannico, David Cameron: "Questo non è ciò che dovrebbero essere delle elezioni libere ed eque, gli elettori non hanno avuto scelta". Dall'Europa ha tuonato la Polonia parlando di voto "non legale". E con discrezione il presidente tedesco, Frank-Walter Steinmeier ha fatto sapere, dalle pagine di Tagesspiegel, che non invierà lettere di congratulazioni al presidente russo rieletto.
Il ministero dell'Interno russo ha gettato immediatamente acqua sulle polemiche spiegando che il processo elettorale non ha fatto registrare "nessuna violazione". Ma la protesta interna, iniziata già da giorni, è proseguita anche oggi. Protagonista di quest'ultima giornata di voto Yulia Navalnaya che ha presentato l'appello "Mezzogiorno contro Putin".
L'iniziativa, lanciata dal carcere prima di morire dal marito Aleksei Navalny e rilanciata da numerosi altri oppositori del regime di Mosca che si trovano all'estero o in Russia, prevedeva l'accesso in massa nell'ultima delle tre giornate elettorale a mezzogiorno (le 10 in Italia) per votare per uno qualsiasi dei candidati alternativi al presidente e creare file ai seggi. Lei, la vedova dell'oppositore, era alle 12 in fila davanti al seggio allestito nell'ambasciata russa a Berlino. Acclamata da una folla di sostenitori, Yulia ha votato scrivendo sulla scheda il nome del marito, Alexei. "Ho scritto il nome Navalny perché non è possibile che un mese prima delle elezioni, il principale oppositore di Putin, già in carcere, venga ucciso", ha detto alla stampa.
Ancora da copione il risultato degli 'oppositori' di facciata di Putin nella sfida elettorale che hanno ottenuto percentuali irrisorie: al secondo posto si e' piazzato il candidato del Partito Comunista della Federazione Russa Nikolai Kharitonov, con il 4,11% dei voti, seguito dal candidato del Partito Nuovo Popolo Vladislav Davankov, con il 4,01% dei voti. Al quarto posto il candidato LDPR Leonid Slutsky con il 3,11% dei voti.
Putin, ora saremo più forti
"Prima di tutto, voglio ringraziare i cittadini russi. Siamo tutti una squadra. Tutti i cittadini che si sono recati ai seggi elettorali e hanno votato". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin parlando al quartier generale della Commissione elettorale sottolineato che la sua vittoria alle elezioni consentirà alla Russia di consolidare la società e diventare "più forte ed efficace". "Nessuno sopprimerà mai la Russia quando saremo consolidati, siamo una famiglia unita", ha aggiunto. "Non importa quanto abbiano cercato di spaventarci, di sopprimere la nostra volontà, la nostra coscienza, nessuno ci è mai riuscito nella storia. Hanno fallito ora e falliranno in futuro", ha aggiunto
Putin, protesta pro-Navalny non ha avuto effetto
La protesta degli oppositori 'pro-Navalny' "non ha avuto alcun effetto" ha affermato il presidente russo, Vladimir Putin nel suo discorso in cui ha definito un "evento triste" la morte dell'attivista. Putin ha anche aggiunto che coloro che hanno compiuto atti di vandalismo dovrebbero essere puniti. -Putin, in un suo discorso in tv, ha pronunciato per la prima volta il nome di Navalny ammettendo di aver approvato lo scambio del leader dell'opposizione giorni prima che morisse improvvisamente in una prigione artica. "Qualche giorno prima che il signor Navalny morisse, alcuni colleghi mi avevano detto che c'era l'idea di scambiare il signor Navalny con alcune persone che erano in prigione nei paesi occidentali. Ho detto sono d'accordo. Ma sfortunatamente quello che è successo è successo".