AGI - Vladimir Putin ha ottenuto l'87,97% dei voti alle elezioni presidenziali russe, secondo i risultati preliminari annunciati dalla commissione elettorale russa. Questi primi risultati si basano sullo spoglio delle schede elettorali con il 24,4% dei seggi scrutinati, ha dichiarato alla televisione statale la capo della commissione elettorale Ella Pamfilova.
File ai seggi, droni e oltre 70 arresti
I russi hanno votato nell'ultimo dei tre giorni su cui per la prima volta sono state spalmate le presidenziali, che consegneranno a Vladimir Putin un quinto mandato al Cremlino. Per la Russia è stata la prima consultazione di questo tipo in tempo di guerra, con l'Ucraina che ha lanciato raid sulle zone di confine e gli elettori, dentro e fuori il Paese, in fila fuori dai seggi allo stesso orario, in segno di protesta come aveva chiesto loro, prima di morire, l'oppositore Aleksei Navalny. Le operazioni di voto erano state segnate fin da venerdì da un'ondata di bombardamenti ucraini, da incursioni in territorio russo da parte di gruppi di sabotatori pro-Kiev e da atti vandalici ai seggi elettorali. L'arrivo di droni ha costretto alla chiusura temporanea i tre aeroporti di Mosca. Senza reali sfidanti alle urne, il Cremlino ha trasformato il voto in un referendum su Putin e la sua "operazione militare speciale" in Ucraina, dove si è votato anche nei territori 'annessi' dalla Russia. Qui, l'affluenza è stata superiore all'80% secondo la Commissione elettorale centrale, che ha fissato invece al 70,1% il dato a livello nazionale, raggiungendo quindi l'obiettivo di superare le precedenti elezioni del 2018. In un sistema ormai diventato semi-totalitario, con elezioni altamente controllate e prive degli osservatori internazionali dell'Osce, l'affluenza è ritenuta fondamentale per la legittimità del leader. L'invasione dell'Ucraina ha accelerato la trasformazione del regime che, a differenza del passato, ora Mosca chiede ai suoi cittadini il sostegno attivo, non solo l'acquiescenza passiva: astensione e disinteresse per la politica, cifra fondamentale del putinismo in tempo di pace, non sono più tollerati.
L'Ucraina ha dichiarato illegale il voto sul suo territorio e ha esortato la comunità internazionale a non riconoscere l'inevitabile nuovo mandato di Putin, come hanno chiesto anche diverse figure di spicco di quello che è rimasto dell'opposizione in patria e all'estero: sia il dissidente incarcerato Vladimir Kara-Murza che la vedova di Aleksei Navalny, Yulia Navalnaya, hanno fatto appello ai leader mondiali perchè non riconoscano Putin come presidente legittimo. I sostenitori di Navalny - il più importante rivale di Putin, morto in una prigione artica il mese scorso - hanno esortato gli elettori a riversarsi nei seggi elettorali alle 12 e annullare le loro schede nell'azione ribattezzata "Mezzogiorno contro Putin". Lunghe code sono state immortalate davanti alle ambasciate russe di mezzo mondo: dall'Asia all'Europa. Navalnaya è stata accolta da sostenitori con fiori e applausi quando si è unita a una lunga coda di elettori presso l'ambasciata russa a Berlino, dove era presente anche l'ex oligarca e critico di Putin, Mikhail Khodorkovsky. Anche nelle città russe, in particolare Mosca e San Pietroburgo, si sono viste file di elettori con le autorità hanno effettuato una settantina di fermi in tutto il Paese, in relazione ai tentativi di protesta. Leonid Volkov, uno dei principali collaboratori di Navalny - aggredito a martellate, pochi giorni prima del voto a Vilnius, dove e' emigrato per fuggire alla persecuzione politica in patria - ha ringraziato i russi per essersi uniti alla protesta di mezzogiorno. "Vi siete visti. Il mondo intero vi ha visto. La Russia non è Putin. La Russia siete voi", ha scritto sui social media. Gli ha fatto eco il presidente della Fondazione anti-corruzione di Navalny, Ivan Zhdanov, che ha definito l'iniziativa un "successo".
L'obiettivo non era incidere sui risultati del voto, ma mostrare ai russi e al mondo che il consenso di Putin non è monolitico come racconta la propaganda. Il presidente rimane indubbiamente popolare tra l'elettorato russo, su cui la retorica della Russia-fortezza assediata da minacce esistenziali come la Nato e del ritorno del Paese a grande potenza sulla scena internazionale fa da sempre presa. Ma cresce, secondo i sondaggi indipendenti, la richiesta di pace, di normalità. Anche se spesso questa istanza, tra gli intervistati, va di pari passo con la condizione della vittoria russa. Altro flebile segno di protesta in Russia continua a essere il pellegrinaggio alla tomba di Navalny, al cimitero di Borisovo, alla periferia di Mosca, dove anche oggi molti si sono recati a portare fuori, peluche e anche schede elettorali con su scritto il suo nome. Il 71enne Putin, ex agente del Kgb, è al potere dall'ultimo giorno del 1999 ed è destinato a estendere il suo controllo sul Paese almeno fino al 2030. Se completerà un altro mandato al Cremlino, resterà al potere più a lungo di qualsiasi altro leader russo dai tempi di Caterina la Grande nel XVIII secolo. In un discorso pre-elettorale, giovedì, aveva affermato che la Russia sta attraversando un "periodo difficile". "Dobbiamo continuare a essere uniti e fiduciosi in noi stessi", ha detto, descrivendo le elezioni come un modo per i russi di dimostrare "sentimenti patriottici". I seggi hanno già chiuso nelle regioni dell'Estremo Oriente russo mentre gli ultimi a concludere le operazioni di voto saranno quelli a Kaliningrad, il fuso orario più occidentale, alle 19 in Italia e poco dopo dovrebbe esserci gli exit poll. Domani sera, si terrà un concerto sulla Piazza Rossa per celebrare i 10 anni dall'annessione della penisola ucraina di Crimea da parte della Russia, un evento che con ogni probabilita' sara' anche la celebrazione ufficiale della vittoria di Putin.