AGI - Una donna ha lanciato una bomba Molotov contro una scuola adibita a seggio elettorale delle presidenziali a San Pietroburgo. Lo riferiscono le autorità. Su Telegram, il funzionario elettorale Maxim Meiksin ha riferito che non ci sono state vittime né feriti e che l'autrice del gesto è stata fermata dalla polizia.
L'ultimo appello
Uno dei pochi oppositori russi rimasti nel Paese dopo l'invasione dell'Ucraina, Ilya Yashin, ha lanciato un appello dal carcere dove è recluso, nel primo giorno delle presidenziali che consegneranno a Vladimir Putin un quinto mandato al Cremlino: "Io non posso votare in quanto detenuto, ma se fossi libero, andrei al mio seggio il 17 marzo esattamente alle 12:00. Sono sicuro li' incontrerei molte persone belle, le cui idee sono vicine alle mie". L'appello, diffuso sul suo canale Telegram, rilancia la strategia appoggiata da diverse anime dell'opposizione russa, compresa la vedova di Aleksei Navalny, di recarsi tutti alla stessa ora ai seggi domenica, ultimo giorno delle presidenziali, per esprimere plasticamente la propria opposizione a Putin. In mancanza di spazi legali per protestare e anche di reali candidati alternativi a Putin, e soprattutto con posizione pacifiste, Yashin e l'opposizione hanno invitato poi a invalidare la scheda col nome di Navalny, slogan contro la guerra o votando qualunque candidato tranne il presidente uscente.
"Sicuramente non mi farei illusioni sui risultati di queste cosiddette elezioni", prosegue il dissidente, "per me è chiaro che in assenza di veri oppositori e osservatori indipendenti, Putin porterà a casa il risultato che più desidera, ma il dato reale mi sarà chiaro, se domenica a mezzogiorno in tutto il Paese si formeranno code di elettori che non sono d'accordo con il ruolo da schiavi". In parte, la strategia ribattezzata "Mezzogiorno contro Putin" mira anche a mostrare ai russi che non la pensano come il loro governo, che non sono s'accordo con l'invasione dell'Ucraina, che non sono soli.