AGI - Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, parlando delle dichiarazioni ieri del presidente russo Vladimir Putin sul nucleare, ha osservato che in Occidente quelle parole sono state "distorte" ed è stata "deliberatamente omessa" la parte in cui lui ha detto che non gli è mai venuto in mente di voler usare armi nucleari tattiche in Ucraina. Nel consueto briefing con la stampa, Peskov ha sostenuto che le parole di Putin sono state "prese completamente fuori contesto. Non c'è mai stata la minaccia di usare armi nucleari da parte di Putin". E poi ha spiegato: "Putin ha innanzitutto risposto alle domande del giornalista" e "il presidente ha anche parlato delle ragioni che potrebbero rendere inevitabile l'uso delle armi nucleari": sono le clausole contenute nei "nostri documenti pertinenti, ben note in tutto il mondo". Secondo Peskov, riferisce l'agenzia russa Ria Novosti, c'è stata una "deliberata distorsione del contesto" ma c'è anche "una riluttanza ad ascoltare il presidente Putin. Ancora una volta, non è una novità: avviene da molto tempo e soprattutto negli ultimi due anni".