AGI - La Russia terrà da venerdì 15 marzo a domenica 17 marzo le elezioni presidenziali che, salvo imprevisti, conferiranno a Vladimir Putin un altro mandato di 6 anni al Cremlino, sullo sfondo del protrarsi della guerra russa in Ucraina. E' la prima volta che le presidenziali sono spalmate su tre giorni invece che uno ed è anche la prima volta che numerose regioni (27 più la Crimea) potranno usare il voto elettronico; entrambi gli aspetti hanno sollevato timori, tra gli osservatori indipendenti, per un possibile aumento di brogli e manipolazioni.
La Russia ha utilizzato per la prima volta il voto su tre giorni nel referendum del 2020 sulle riforme costituzionali, promosso da Putin per candidarsi altri due mandati e rimanere al potere fino al 2036, diventando così il leader russo più longevo di sempre.
Su una popolazione di 146 milioni di abitanti, può votare qualsiasi cittadino di età superiore ai 18 anni che non sia in carcere per precedenti penali. Secondo la Commissione elettorale centrale sono 112,3 milioni gli elettori aventi diritto in Russia, in Crimea e nelle regioni dell'Ucraina "annesse" (Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia, Kherson); altri 1,9 milioni, invece, vivono all'estero. Sono oltre 8,5 milioni i russi che hanno fatto richiesta per accedere al "sistema di voto elettronico a distanza", sempre secondo la Commissione elettorale.
Si voterà anche all'estero, presso 295 seggi allestiti in 144 Paesi, tra cui l'Italia. Circa 1,42 milioni di elettori in 39 regioni hanno votato in anticipo (a partire dal 25 febbraio), nelle aree remote o difficili da raggiungere e sulle navi che saranno in servizio nei giorni della consultazione. L'affluenza alle presidenziali del 2018 era stata del 67,5%; osservatori e singoli elettori avevano segnalato violazioni diffuse, tramite pratiche ben note come l'inserimento nelle urne di schede precompilate e intimidazioni e pressioni da parte dei superiori sul posto di lavoro per andare a votare.
L'affluenza alle parlamentari del 2021 era stata del 51,7%. Secondo indiscrezioni raccolte da siti indipendenti come Meduza, il Cremlino punta a un'affluenza tra il 70 e l'80% per confermare l'idea che il Paese è compatto attorno alla leadership di Putin e alla sua "operazione militare speciale", come in Russia si deve chiamare la guerra in Ucraina Ai seggi non ci saranno osservatori internazionali della missione dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce), che Mosca ha deciso di non invitare.
Nelle elezioni presidenziali del 2018 - in cui Putin ottenne il 76,7% delle preferenze - l'Osce aveva denunciato la mancanza di reale concorrenza politica e aveva puntato il dito contro la "continua pressione sulle voci critiche". Abbas Gallyamov, un analista politico che in passato ha scritto i discorsi di Putin, ha descritto la consultazione popolare come un voto in cui "la scelta multipla è stata sostituita con una semplice e dicotomica: 'Sei a favore o contro Putin?'". Sarà "un referendum sulla questione della guerra", ha spiegato l'analista, "votare per Putin significherà votare per la guerra".