AGI - È la coppia che non ti aspetti, considerato che lei è la matrigna che ha fatto naufragare il matrimonio di Carlo e Diana, i suoi genitori. Eppure lunedì alla tradizionale funzione religiosa nell'abbazia di Westminster, per il Commonwealth Day, William e Camilla appariranno insieme all'evento e mostreranno un fronte unito. Del resto, tanta acqua è passata sotto i ponti da quando Diana metteva in guardia i figli da 'quella donna' e oggi William e Camilla si sentono regolarmente al telefono, spesso nel fine settimana, tanto più adesso che i Windsor attraversano una fase così turbolenta. A loro si unirà un re in versione virtuale. Assenti re Carlo e anche Kate, la cui prolungata e misteriosa assenza ha alimentato nelle ultime settimana ogni genere di congettura, la giornata di lunedì vedrà nuovamente in pubblico la Famiglia reale al gran completo (quel che ne resta, ovviamente...).
William e Camilla guideranno la compagine, accompagnati dal principe Edoardo, Sophie, la duchessa di Edimburgo, la principessa Anna. Pare che il re abbia chiesto a tutti i 'working member' di uscire in forze per l'evento. Come diceva la defunta regina Elisabetta II, un membro della Famiglia reale "deve essere visto per essere considerato credibile": un mantra tanto più vero oggi, nell'era dei social media, e andato in frantumi in queste settimane in cui due membri cosi' in vista della casa reale sono assenti, William è spesso impegnato in famiglia e la regina si è appena concessa una chiacchierata vacanza di una settimana.
William in realtà ha fatto trapelare che è "più concentrato sul suo lavoro che sui social media". Non solo: il principe ereditario dà l'impressione di voler interpretare il suo ruolo in un modo nuovo, all'insegna del 'less is more'. Lo hanno detto esplicitamente fonti di palazzo: William vuole interpretare il suo ruolo di principe ereditario, in attesa di salire sul trono, in "un nuovo modo", concentrato su un numero minore di impegni pubblici, meno nastri da tagliare, in su e in giù per il Paese, uscite pubbliche più rarefatte ma di maggior peso e con un "impatto maggiore".
È da leggere in questa chiave l'uscita fatta nelle scorse settimane sulla guerra a Gaza: rompendo la tradizionale neutralità politica della royal family, ha chiesto la fine delle ostilità. Non solo: il principe ha parlato con gli operatori umanitari che forniscono assistenza umanitaria a Gaza e, qualche giorno dopo, ha visitato una sinagoga per denunciare il crescente antisemitismo in Gran Bretagna. E poi c’è il progetto che tanto gli sta a cuore, l'Earthshot Prize, una delle sue iniziative di punta sul clima, progettata per ispirare l'innovazione ambientalista da parte degli scienziati di tutto il mondo. Venerdì il principe ha incontrato i rappresentanti di Notpla, uno dei vincitori del premio quest'anno, una startup di packaging sostenibile, imballaggi non plastici ma con le alghe. E lunedì William lancerà una piattaforma online dove i vincitori del suo premio potranno essere sostenuti da filantropi che vogliano investire in progetti verdi. Nel frattempo, in attesa di salire sul trono, difende con le unghie e con i denti la sua privacy e non parla di Kate. Fedele al motto di famiglia, "never complain, never explain", "mai dare spiegazioni, mai lamentarsi".