AGI - L'Europa si trova in una nuova era prebellica come prima della seconda guerra mondiale. Lo ha detto il primo ministro polacco, Donald Tusk, rivolgendosi alla platea del congresso annuale del Partito popolare europeo a Bucarest.
"I tempi della calma beata sono finiti. L'epoca del dopoguerra è passata. Viviamo in tempi nuovi, in un'epoca prebellica. In effetti, per alcuni dei nostri fratelli non siamo nemmeno più nel periodo prebellico. È una guerra su vasta scala nella sua forma più crudele", ha aggiunto. "Non è colpa nostra se il nostro vocabolario quotidiano include ancora una volta parole come combattimenti, bombardamenti, attacchi missilistici, genocidio", ha proseguito.
"L'Europa voleva vivere e svilupparsi in un mondo postbellico. Ma oggi dobbiamo dire chiaramente che ci troviamo di fronte a una scelta semplice: o intraprendiamo la lotta per difendere i nostri confini, il nostro territorio, i nostri principi e, di conseguenza, i nostri cittadini e le generazioni future, oppure cadremo. Non esiste alcuna ragione oggettiva per capitolare davanti al male. Il potenziale dell'Europa, economico, finanziario, demografico, morale, è maggiore del potenziale di coloro che ci attaccano. Oggi è fondamentale che l'Europa creda nella propria forza. Anche quando si tratta del contesto della nostra capacità di difesa, non possiamo vivere di illusioni. Nessuno prenderà il nostro posto in questa lotta per la nostra sicurezza e per il nostro futuro. Noi stessi siamo i migliori garanti della nostra sicurezza e della nostra unità", ha concluso.