AGI - Sette presunti agenti del Mossad sono stati arrestati dai servizi segreti turchi a Istanbul. Secondo Ankara gli agenti al servizio di Israele pedinavano cittadini palestinesi residenti nel Paese e rappresentavano per loro una minaccia. Gli 007 arrestati sono turchi e stranieri, ma non israeliani ed erano stati addestrati in città dell'est Europa e pagati da Israele attraverso conti bancari all'estero.
Si tratta della terza operazione contro elementi del Mossad attivi in Turchia dal 7 ottobre, data di inizio del conflitto in Medio Oriente. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva assicurato 'tolleranza zero' nei confronti di elementi dei servizi segreti israeliani operativi sul suolo del proprio Paese. Parole cui sono seguiti i fatti: prima di oggi altri 7 sospetti erano finiti in manette, mentre lo scorso dicembre furono ben 34 i sospetti agenti israeliani arrestati. L'accusa, per tutti i presunti agenti finiti in manette in questi mesi, è di vendere al Mossad informazioni riguardanti cittadini palestinesi in cambio di contanti, versamenti in criptovalute o attraverso conti esteri.
La polizia turca ha reso noto che tra gli arrestati di oggi figura Hamza Turan Ayberk, ex commissario di polizia, poi divenuto investigatore privato e spesso in tv per spiegare questioni legate alla sicurezza. I servizi segreti turchi (Mit), hanno scoperto che l'uomo ha ripetutamente utilizzato il proprio ufficio, i propri mezzi da investigatore e coinvolto anche i propri collaboratori, in attività di pedinamento e raccolta di informazioni su uomini d'affari palestinesi, ma anche su aziende di Paesi della regione con sede in Turchia. Ayberk avrebbe più volte utilizzato le conoscenze maturate negli anni nella polizia per reclutare altre persone da utilizzare nelle attività di spionaggio a favore di Israele, senza però mai svelare che proprio il Mossad era il destinatario della raccolta di informazioni. L'uomo è coinvolto in attività di pedinamento, posizionamento di spyware e cimici, raccolta di informazioni e anche minacce nei confronti di obiettivi indicati dallo stesso Mossad.
Ayberk, in base a quanto reso noto, sarebbe stato contattato da un operativo del Mossad autoidentificatosi come "Viktoria". In seguito, nel 2019, è andato in Serbia, a Belgrado, dove ha ricevuto un addestramento da parte di agenti israeliani sull'utilizzo di spyware e messaggi crittografati per entrare in contatto con gli uomini del Mossad. Israele per anni ha reclutato e addestrato cittadini stranieri, quasi tutti provenienti da Paesi del Medio Oriente, per seguire, scattare foto e raccogliere informazioni e minacciare dissidenti e civili palestinesi residenti in Turchia.
Fonti anonime del Mit hanno dichiarato ai media turchi che sono due i profili su cui si concentra il controspionaggio turco: spie residenti in Turchia cui vengono assegnati compiti di routine e operativi che giungono nel Paese dove si fermano per un lasso limitato di tempo con compiti specifici. In base a quanto reso noto dai media locali, che citano una fonte interna ai servizi di sicurezza turchi, le attività di spionaggio sono divenute più intense a partire dal 7 ottobre e il flusso di informazioni verso una divisione chiamata "Centro operativo servizio intelligence" è aumentato notevolmente a partire dalla medesima data. Un incremento delle attività che ha consentito di individuare diversi agenti israeliani. Sempre i media turchi riportano che le attenzioni dell'intelligence di Ankara sono al momento concentrate su un uomo il cui nome in codice è MZ, ritenuto una ex guardia del corpo di Khaled Meshal, uno dei leader politici di Hamas che spesso si trova in Turchia. MZ non è stato arrestato e i servizi turchi sono sulle sue tracce.