AGI - La Corte Suprema americana ha accettato di decidere sulla richiesta di immunità chiesta da Donald Trump per sottrarsi al processo federale in cui è stato incriminato per aver tentato di sovvertire il risultato elettorale del 2020. Con un'ordinanza di una pagina, la Corte Usa ha fissato un calendario accelerato per esaminare la questione dell'immunità, con le argomentazioni orali da fissare durante la settimana del 22 aprile.
Nel frattempo, i procedimenti in tribunale di Trump rimarranno congelati. Il processo federale all'ex presidente per aver tentato di sovvertire le elezioni del 2020 rimarrà quindi probabilmente sospeso ancora per molti mesi. La decisione della Corte di mantenere congelata la fase istruttoria è un duro colpo per gli sforzi del procuratore speciale Jack Smith di portare Trump in tribunale. Smith ha accusato Trump di quattro reati derivanti dal suo tentativo di sovvertire le elezioni presidenziali del 2020.
Il tycoon afferma che, in quanto ex presidente, gode di un'ampia immunità dai procedimenti penali per gli atti compiuti mentre era in carica. I tribunali di grado inferiore hanno respinto tale affermazione, ma i procedimenti in tribunale sono stati sospesi per più di due mesi mentre Trump discuteva la nuova questione dell'immunità. Ora la parola spetta alla Corte: se il tribunale Usa si pronuncia sulla questione rapidamente dopo le argomentazioni e respinge la richiesta di immunità di Trump, potrebbe consentire che un processo sulle accuse legate alle elezioni 2020 si svolga entro la fine dell'estate o in autunno. L'ex presidente intanto esulta: "Gli studiosi di diritto sono estremamente grati per la decisione odierna della Corte Suprema di occuparsi dell'immunità presidenziale.
Senza l'immunità presidenziale, un presidente non sarà in grado di operare adeguatamente o prendere decisioni nel migliore interesse degli Stati Uniti d'America. I presidenti saranno sempre preoccupati, e persino paralizzati, dalla prospettiva di procedimenti giudiziari illegittimi e ritorsioni dopo aver lasciato l'incarico", scrive Trump su Truth. "Ciò potrebbe effettivamente portare all'estorsione e al ricatto di un presidente - aggiunge Trump - l'altra parte direbbe: "Se non fai qualcosa proprio come vogliamo, ti perseguiteremo quando lascerai l'incarico, o forse anche prima", aggiunge.
Nel frattempo, un'altra doccia gelata è piombata sull'ex inquilino della Casa Bianca nel cammino verso la designazione a candidato dei Repubblicani per le presidenziali di novembre: un tribunale dell'Illinois ha escluso l'ex presidente Usa dalle primarie dello Stato sulla base del cosiddetto "divieto insurrezionalista" del 14 emendamento. La decisione è stata sospesa in attesa dell'appello di Trump. L'Illinois è il terzo stato in cui Trump è stato escluso, dopo Colorado e Maine. I legali del tycoon hanno definito 'incostituzionale' la decisione dei giudici dell'Illinois e hanno già annunciato ricorso.