AGi - Le autorità della Transnistria, regione separatista filorussa della Moldavia, hanno chiesto la "protezione" di Mosca contro presunte "pressioni" del governo moldavo, acuendo le tensioni in una regione già scossa dall'operazione militare contro Kiev. La Russia ha dichiarato di considerare la "protezione" dei "compatrioti" della Transnistria una delle sue "priorità" e che avrebbe "considerato attentamente" la richiesta della regione che si estende tra la sponda orientale del fiume Dniestr e l'Ucraina. I parlamentari transnistriani riuniti a Tiraspol, la città principale dell'enclave, hanno chiesto di "attuare misure per proteggere la Transnistria di fronte all'aumento della pressione da parte della Moldavia", che ha recentemente adottato misure di ritorsione economica contro i separatisti. La Transnistria, che ospita "più di 220.000 cittadini russi", deve affrontare "minacce senza precedenti di natura economica, socio-umanitaria e politico-militare", si legge nella dichiarazione. Il cancelliere dei separatisti, Vitali Ignatiev, ha dichiarato alla televisione russa Rossiya 24 che si trattava "inizialmente di una richiesta di sostegno diplomatico".
Il primo ministro polacco Donald Tusk ha dichiarato che "la minaccia di un intervento russo, o almeno di una provocazione, è permanente" e ha considerato le tensioni in Moldavia "pericolose" per la regione "e non solo per l'Ucraina". La richiesta della Transnistria ricorda quella dei separatisti filorussi nell'Ucraina orientale del febbraio 2022, che fu uno dei pretesti invocati dal presidente Vladimir Putin per lanciare la sua offensiva militare su larga scala contro i vicini. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha nuovamente esortato la comunità internazionale mercoledì, durante un incontro con i leader balcanici in Albania, ad accelerare la consegna di armi e munizioni per fermare le avanzate russe nell'est del suo Paese nelle ultime settimane.
BREAKING — Breakaway Moldovan region of Transnistria asks Russia for 'protection' — AFP pic.twitter.com/L3MvMMEwnP
— Ragıp Soylu (@ragipsoylu) February 28, 2024
I militari russi in Transnistria
L'azione dei parlamentari separatisti è arrivata a fronte della recente imposizione di nuovi dazi sulle merci prodotte in Transnistria da parte della Moldavia. Nel 2006, in un referendum non riconosciuto dalla comunità internazionale, il 97% dei votanti si dichiarò a favore dell'indipendenza e dell'unione del territorio con la Russia. Dopo il crollo dell'Unione Sovietica, questa regione russofona ha proclamato la propria secessione e ha combattuto una breve guerra contro l'esercito moldavo nel 1992. Da allora, la Russia mantiene una presenza ufficiale pari a 1.500 militari, ufficialmente per mantenere la pace, all'interno del ristretto territorio di 465.000 abitanti.
Di fatto siamo di fronte a un altro punto caldo in Europa. Dall'inizio dell'operazione russa in Ucraina, sono cresciute le speculazioni su un possibile attacco russo dalla Transnistria alla vicina città ucraina di Odessa, sul Mar Nero. I separatisti, da parte loro, accusano l'Ucraina di voler attaccare il loro territorio e di aver preparato un attentato, poi sventato, contro i loro leader. Hanno inoltre esortato l'OSCE, il Parlamento europeo, la Croce Rossa e le Nazioni Unite a evitare "provocazioni" che potrebbero portare a "un'escalation delle tensioni". La Moldavia e l'UE accusano regolarmente Mosca di voler destabilizzare l'ex repubblica sovietica, in cui è ora presente una leadership fermamente pro-Bruxelles Nel dicembre 2023, l'UE ha deciso di aprire i negoziati di adesione sia con l'Ucraina che con la Moldavia.