AGI - L'Occidente dice "cose insensate" quando sostiene che la Russia vuole attaccare l'Europa, ma gli alleati occidentali dell'Ucraina devono sapere che "la Russia ha armi che potrebbero colpire i loro territori" e che le loro minacce hanno creato "un vero rischio" di guerra nucleare. Lo ha detto il presidente Vladimir Putin nel suo discorso alla Duma. "Dovrebbero prima o poi rendersi conto che disponiamo anche di armi in grado di colpire obiettivi sul loro territorio. Tutto ciò che l'Occidente escogita crea la minaccia reale di un conflitto con l'uso delle armi nucleari, e quindi della distruzione della civiltà", ha sottolineato il leader del Cremlino. Mosca, in ogni caso, farà tutto il possibile per porre fine alla guerra e sradicare il nazismo dall'Ucraina: "Non è stata la Russia a iniziare la guerra nel Donbass, ma faremo di tutto per porvi fine, sradicare il nazismo e raggiungere gli obiettivi dell'operazione militare speciale (in Ucraina)", ha detto Putin rivolgendosi alle Camere unite del Parlamento.
A meno di un mese dalle elezioni presidenziali in cui corre per il quinto mandato, il capo del Cremlino ha detto ai parlamentari che le forze russe ora "mantengono fermamente l'iniziativa" sul fronte e "avanzano in sicurezza in diverse aree liberando sempre più territori". E ribadito che un ordine mondiale duraturo è "impossibile senza una Russia forte e sovrana", Putin ha avvertito oggi la Nato che le conseguenze di uno spiegamento di truppe alleate in Ucraina sarebbero "tragiche". "Hanno cominciato a parlare della possibilità di inviare contingenti militari della Nato in Ucraina - ha evidenziato il presidente russo - ma ricordiamo il destino di coloro che una volta inviavano truppe nel territorio del nostro Paese. Ma ora le conseguenze per i potenziali interventisti saranno molto più tragiche. Ci rendiamo anche conto che l'Occidente sta cercando di trascinarci in una corsa agli armamenti per logorarci, per ripetere l'acrobazia fatta con l'ex Unione Sovietica negli anni '80". Per Putin, la Russia mostrerà presto che i missili balistici intercontinentali Sarmat sono schierati per il combattimento: "I primi missili balistici pesanti Sarmat prodotti in serie sono stati consegnati alle Forze Armate. Presto li mostreremo in servizio di combattimento nelle zone in cui saranno schierati". Nel suo discorso all'Assemblea federale, Putin ha replicato a quanto sostengono gli Stati Uniti secondo cui la Russia intende schierare armi nucleari nello spazio. "Le accuse infondate sono state sempre più frequenti nel recente passato. Ad esempio, sostengono che noi, la Russia, stiamo pianificando di schierare armi nucleari nello spazio. Tali bufale, e non c'è altro modo per descriverle se non questo, sono un trucco volto a trascinarci in trattative alle loro condizioni, vantaggiose esclusivamente per gli Stati Uniti".
E ancora: "Le forze nucleari strategiche sono pienamente preparate per un uso garantito - ha precisato Putin -. Ogni progetto di armamento pianificato è stato realizzato o il lavoro è in fase di completamento. Il sistema ipersonico lanciato dall'aria Kinzhal è stato commissionato e si è dimostrato estremamente efficace nel colpire obiettivi critici nell'operazione militare speciale. I veicoli di planata ipersonici intercontinentali Avangard e i sistemi laser Peresvet sono stati messi in servizio di combattimento". Secondo le informazioni ufficiali, il Kinzhal è un missile aerobalistico ipersonico a guida di precisione montato sul caccia intercettore a lungo raggio MiG-31 potenziato, in grado di colpire bersagli a una distanza di oltre 2.000 chilometri con penetrazione garantita di ogni bersaglio esistente e potenziale sistema di difesa aerea e missilistica.
Gli Usa: "Retorica irresponsabile"
Gli Stati Uniti hanno definito "irresponsabili" i moniti del presidente russo ma hanno anche assicurato che non ci sono indicazioni che la Russia si stia preparando a questo. "Non è la prima volta che vediamo una retorica irresponsabile da parte di Vladimir Putin. Non è il modo di parlare del leader di uno Stato dotato di armi nucleari", ha detto ai giornalisti il portavoce del dipartimento di Stato Matthew Miller.
Fermato e condannato al pagamento di una multa il direttore di Novaya Gazeta
Il direttore della Novaya Gazeta, Serghei Sokolov, è stato multato per 30.000 rubli (poco più di 300 euro) per l'accusa di "screditare" l'esercito dopo che era stato fermato dalla polizia a Mosca. Lo riporta la stessa Novaya sul suo sito. Questa mattina le forze di sicurezza hanno arrestato il giornalista e più tardi è stato portato al tribunale Perovsky di Mosca. La corte ha rifiutato di soddisfare le richieste della difesa di rinviare l'udienza, di convocare l'ex direttore della Novaya Gazeta e premio Nobel Dmitri Muratov e di esaminare l'accusa. Nel verbale stilato contro il caporedattore della Novaya Gazeta si legge che Sokolov, in qualità di direttore, ha pubblicato nel mese di dicembre sul canale Telegram della Novaya Gazeta del materiale in cui sono stati riscontrati "segni linguistici e psicologici di discredito verbale delle azioni delle strutture di potere"; a stabilirlo, con alta probabilità secondo Novaya, sono stati gli uomini del famigerato Centro "È incaricato di combattere l'"estremismo", accusa spesso con cui in Russia si mette a tacere il dissenso. "Ho letto il protocollo, ma non sono d'accordo con quanto vi è stabilito", ha dichiarato Sokolov.