AGI - L'idea di mandare truppe Nato a combattere in Ucraina non piace a nessuno, tranne che a Emmanuel Macron e al suo premier. Il presidente francese deve far fronte non solo alle minacce del Cremlino, ma anche al disagio degli alleati europei dopo aver affermato, al termine di una conferenza dei leader europei, che "tutto ciò che è necessario" deve essere fatto per garantire la sconfitta della Russia, compreso lo schieramento di truppe. Il Cremlino ha avvertito dell'"inevitabilità" dello scontro tra Nato e Russia se le truppe dell'Alleanza saranno schierate nel conflitto, cosa che romperebbe un importante tabù che l'Occidente è stato finora riluttante a sfidare. Macron ha dipinto un quadro cupo della Russia sotto il presidente Vladimir Putin, sostenendo che c'è stato un "cambiamento di atteggiamento" anche negli ultimi mesi che ha visto un irrigidimento della sua posizione sia a livello nazionale che in Ucraina. Sebbene non vi sia "nessun consenso" sull'invio di truppe di terra occidentali in Ucraina, "nulla dovrebbe essere escluso. Faremo tutto il necessario per garantire che la Russia non possa vincere questa guerra", ha aggiunto il presidente francese.
Macron si è rifiutato di dire di più sulla posizione della Francia, citando la necessita' di "ambiguita' strategica" ma affermando che la questione è menzionata "tra le opzioni". "Siamo convinti che la sconfitta della Russia sia indispensabile per la sicurezza e la stabilità in Europa", ha affermato Macron. Il primo ministro slovacco Robert Fico, accusato dai critici di essere troppo indulgente con Mosca, ha detto dopo l'incontro che non c'è unità sulla questione tra i leader europei. "Ci sono Paesi che sono pronti a inviare i propri soldati in Ucraina, ci sono Paesi che dicono mai - la Slovacchia è tra questi - e ci sono Paesi che dicono che questa proposta dovrebbe essere presa in considerazione", ha detto.
Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, che non ha partecipato alla riunione di Parigi, ha detto con chiarezza di non essere favorevole all'idea perché "l'Italia non è in guerra con la Russia" e invece l'invio di truppe sul campo darebbe questa impressione. Successivamente Palazzo Chigi ha chiarito che "fin dall'aggressione russa di due anni fa vi è stata piena coesione di tutti gli Alleati nel supporto da offrire a Kiev. Questo supporto non contempla la presenza sul territorio ucraino di truppe di Stati europei o Nato". Al primo ministro svedese Ulf Kristersson, fresco di adesione alla Nato, non piace l'idea, che ha liquidato come "non all'ordine del giorno". Per il cancelliere tedesco Olaf Scholz "ciò che è stato concordato fin dall'inizio tra di noi e tra di noi vale anche per il futuro, è che non saranno inviati soldati sul suolo ucraino dagli Stati europei o dagli Stati della Nato". Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto che se le truppe della Nato apparissero in Ucraina "dovremmo parlare non di possibilità ma dell'inevitabilità" dello scontro "e questo non è assolutamente nell'interesse di questi Paesi, dovrebbero esserne consapevoli".
Una fonte della Nato ha sottolineato con la Afp che "non ci sono piani per lo schieramento di truppe da combattimento dell'Alleanza sul campo in Ucraina" nonostante il "sostegno militare senza precedenti" dato a Kiev. Tuttavia il Regno Unito ha espresso una reazione un po' più cauta, con il portavoce del primo ministro Rishi Sunak che ha affermato che non ci sono piani per lo spiegamento di truppe "su larga scala" in Ucraina. Oggi è stato il primo ministro francese Gabriel Attal a ribadire le dichiarazioni di Macron, dicendo che "in una guerra non si può escludere nulla". Nel corso della riunione di Parigi, Macron ha anche sferrato un colpo alla Germania, che nei primi mesi di guerra era stata accusata di avere una posizione relativamente debole sul sostegno militare. "Ricordo che due anni fa molti attorno a questo tavolo dicevano che avremmo offerto sacchi a pelo e caschi e ora dicono che dobbiamo fare di più e più velocemente per avere missili e carri armati." Macron ha sostenuto che l'inasprimento dell'approccio russo si e' manifestato "crudelmente" con la morte in una prigione artica il 16 febbraio del principale oppositore del presidente Putin, Aleksei Navalny: "La Russia sta adottando un atteggiamento più aggressivo non solo nei confronti dell'Ucraina ma contro tutti noi in generale."
Tuttavia Macron non ha mai parlato di impiego di truppe occidentali in combattimento, quanto piuttosto con compito di sminamento, protezione dei Paesi vicini come la Moldavia e contrasto agli attacchi informatici. "Non stiamo parlando di soldati in prima linea, in combattimento, ma di attività specifiche, lontane dal fronte", ha affermato Rym Momtaz, consulente ricercatore presso l'Istituto internazionale di studi strategici (IISS). "È in gioco il nostro futuro, il futuro dell'Europa, dobbiamo avere la possibilità di fare a meno (degli Stati Uniti), non per sfida, pessimismo o paura, ma perché dipende da noi", ha detto Macron.