AGI - A due anni dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, le cicatrici psicologiche sono profonde e minacciano una intera generazione. A rischio soprattutto i giovani, che si trovano ad affrontare una cruda realtà: l'istruzione si è interrotta, le opportunità sono scarse e l'impatto psicologico della guerra continua a essere profondo. La situazione richiede il sostegno urgente della comunità internazionale per porre fine alla guerra e iniziare un lungo processo di ripresa che non lasci indietro nessuno. "Lo stato della salute mentale in Ucraina è disastrosa. Le esigenze della popolazione, in particolare l'accesso a consulenze e terapie dei gruppi più vulnerabili, come la comunità LGBTIQ+, devono essere affrontati con urgenza. Ma l'unico modo per garantire che gli ucraini, soprattutto i giovani, possano vivere in pace e sicurezza e possano accedere al sostegno di cui hanno bisogno per riprendersi è la fine della guerra", spiega in una nota Kirsten Sutherland, coordinatrice dei programmi umanitari di ActionAid.
Molti giovani ucraini esprimono sentimenti di paura, rabbia e disperazione. Il senso di normalità è stato rimosso e la costante minaccia di violenza pesa sulle loro menti. Nonostante le immense sfide, la resilienza dei giovani ucraini non viene meno. Molti fanno volontariato, partecipano a iniziative di costruzione della pace: ActionAid e i suoi partner sostengono programmi di supporto per donne e giovani sfollati e colpiti dalla guerra, le attività di formazione e sostegno psico sociale servono ad affrontare il trauma e a dare gli strumenti e la forza per far sentire la propria voce negli spazi decisionali e nelle loro comunità. A partire da marzo 2022, ActionAid ha lavorato con quasi 40 organizzazioni partner guidate da donne, minoranze e giovani in 4 paesi: Ucraina, Polonia, Romania e Moldova, sostenendo più di 2 milioni di persone (da marzo 2022 a dicembre 2023: più di 1,1 milioni in Polonia, quasi 525.000 in Ucraina, più di 450.000 in Romania e 6.100 in Moldova).
ActionAid ha aiutato oltre 380.000 persone ad accedere a servizi di protezione e assistenza (tra cui alloggi e supporto psicosociale e legale) e altre 704.000 hanno ricevuto forniture di soccorso essenziali, tra cui assistenza alimentare, kit per l'igiene e la dignità, vestiti invernali e medicinali. Inoltre, 1.4 milioni di persone hanno avuto accesso a informazioni chiave su come prevenire la tratta di esseri umani (informazioni rivolte alle donne rifugiate, ma anche a volontari, membri della polizia o agenti di frontiera) o a informazioni chiave per le sopravvissute alla violenza di genere, come linee telefoniche dirette, servizi medici o come ottenere consulenza legale. Più di 10.000 persone hanno partecipato a sessioni di sviluppo delle capacità personali per assumere un ruolo guida nella risposta umanitaria e nei futuri processi di recupero, oltre che ad attività giovanili ed educative.