AGI - "L'Ucraina è un pezzo della nostra casa e faremo la nostra parte per difenderla". Sono le parole della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, all'aeroporto Antonov di Gostomel, prima tappa della sua visita a Kiev, dove presiederà il G7 a due anni dall'invasione russa dell'Ucraina. In uno dei luoghi simbolo della guerra, la premier, la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen, con i primi ministri di Belgio e Canada Alexander de Croo, anche presidente del consiglio Ue di turno, e Justin Trudeau, hanno incontrato il capo del governo ucraino Volodymyr Zelensky. Lo scalo si trova a 25 chilometri a nord-ovest di Kiev e a due chilometri a nord-ovest del villaggio di Gostomel.
"Questo posto e' il simbolo del fallimento di Mosca e dell'orgoglio dell'Ucraina, qui i piani di Putin sono stati fermati, ci ricorda che c'e' qualcosa di piu' forte di missili e guerra, l'amore per la terra e la liberta'". Lo ha detto la premier, Giorgia Meloni, all'aeroporto di Antonov - Hostomel di Kiev, durante la cerimonia di consegna di onorificenze ai difensori dell'aeroporto, alla presenza del presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen e i primi ministri di Belgio e Canada, Alexander De Croo e Justin Trudeau. (
Zelensky: aumentare la pressione sull'economia russa
A Gostomel Putin ha fallito, è stato sconfitto e il popolo ucraino ha resistito. Oggi siamo riconoscenti ai paesi amici che ci hanno aiutato", dha detto Zelensky durante la cerimonia di consegna di onorificenze ai difensori dell'aeroporto di Gostomel. Zelensky ha ringraziato i partner "per aiutarci a distruggere l'occupante". "Siamo felici di poter contare sul vostro sostegno e di averlo potuto fare in questi due anni", ha aggiunto.
"Chiediamo al mondo di aumentare la pressione sull'economia russa", ha ribadito Zelensky ringraziando i partner "per i pacchetti di aiuti che avete mandato, per le sanzioni e per ogni passo che consente di arrivare alla fine giusta di questa guerra. Putin deve fallire come ha fallito qui a Gostomel".
La battaglia di Gostomel
L'aeroporto fu uno dei primi obiettivi della offensiva russa, poche ore dopo l'attacco delle forze di Mosca alla capitale ucraina, esattamente due anni fa. La battaglia dell'aeroporto, iniziata il 24 febbraio 2022, durò a intermittenza fino al 27 febbraio. La presa dell'aeroporto serviva ai russi come testa di ponte aereo per la conquista di Kiev, le forze di Mosca contavano di far atterrare le squadre di paracadutisti e veicoli corazzati leggeri utilizzando aerei cargo.
Durante la battaglia, la Guardia nazionale ucraina danneggiò la pista, non permettendo agli aerei russi di trasportare i propri uomini e mezzi. Il 25 febbraio le forze di terra russe provenienti dalla Bielorussia occuparono l'aeroporto, che era però ormai inutilizzabile. Le forze di difesa ucraine liberarono la struttura il 2 aprile 2022. Nei combattimenti, l'aereo più grande del mondo, l'AN-225 "Mriya", parcheggiato nell'hangar, venne distrutto. Il suo restauro costerà più di 3 miliardi di dollari e richiederà molto tempo per essere rimesso in funzione. L'aereo era stato utilizzato per trasportare i vaccini contro il COVID-19.
La premier, come gli altri leader che hanno visitato la città nei mesi scorsi, è atterrata nella serata di ieri all'aeroporto di Rzeszow, in Polonia, e ha viaggiato in treno nella notte dalla frontiera polacca. La riunione virtuale del G7, la prima della presidenza italiana, è prevista per le 17, le 16 in Italia. Dopo la cerimonia a Gostomel, il programma della visita prevede la firma degli accordi di sicurezza Italia-Ucraina a palazzo Mariinskij, sede della presidenza ucraina e poi la riunione del G7 in videoconferenza dalla cattedrale di Santa Sofia nel centro di Kiev.
Meloni: costruire un equilibrio che consenta una soluzione diplomatica
"All'inizio si pensava a una guerra lampo e non lo è stata. Poi si pensava" che la Russia avrebbe "occupato metà del territorio ucraino e non è successo. Poi l'Ucraina ha liberato parte suoi territori. Attenzione a non essere anche noi vittime di una propaganda che conosciamo abbastanza bene", ha detto Meloni lasciando l'aeroporto." "L'Italia c'è, questo penso che si veda" e ci sarà "a maggior ragione come presidente del G7, ha proseguito la premier, "continuiamo a garantire il nostro sostegno" all'Ucraina, "oggi firmeremo anche le nostre garanzie di sicurezza perché riteniamo che in Ucraina si combatta anche per la nostra libertà e il nostro interesse nazionale".
"Quello che è accaduto negli ultimi due anni, con focolai di crisi che si continuano a moltiplicare è figlio di quella invasione - ha aggiunto Meloni - quando saltano le regole del diritto internazionale si rischia di ritrovarsi in mondo in cui chi è militarmente più forte invade il suo vicino. Non so se ci conviene un mondo del genere". "Se le cose fossero andate come nel sentimento di chi invadeva, questa guerra sarebbe durata tre giorni. Invece noi oggi ci ritroviamo in una situazione di equilibrio del conflitto che è la precondizione di qualsiasi ipotesi diplomatica", ha concluso Meloni, "il gioco è sempre lo stesso non si può scambiare una invasione con la pace. Quello che si può fare è costruire un equilibrio che consenta a un certo punto di cercare un'altra soluzione".