AGI - Qualcosa si muove nella complicata girandola di incontri diplomatici per tentare di raggiungere un accordo tra Israele e Hamas per il rilascio degli ostaggi. Secondo quanto riporta oggi il Wall Street Journal, citando fonti egiziane vicine alle trattative, il gruppo islamista sarebbe disposto ad accettare il rilascio degli ostaggi israeliani in cambio di 3.000 prigionieri palestinesi, tra cui tutte le donne e i minori detenuti da Israele. L'organizzazione chiederebbe anche la scarcerazione dei terroristi che scontano lunghe condanne e che si inizi a discutere per un cessate il fuoco permanente il primo giorno dell'entrata in vigore di una tregua di sei settimane. Se tali colloqui andranno avanti, Hamas continuerà a rilasciare gli ostaggi. Anche dalla parte di Tel Aviv il ministro del gabinetto di guerra, Benny Gantz, ieri aveva leggermente fatto sperare dicendo, secondo quanto aveva riportato un giornale saudita, che ci sarebbero "i primi segnali di un possibile accordo sugli ostaggi". Ma aggiungendo anche che "senza un'intesa le operazioni a Gaza continueranno anche durante il Ramadan".
Parole rafforzate oggi dalle dichiarazioni del ministro degli Esteri israeliano, Yisrael Katz secondo il quale per avere gli ostaggi liberi bisognerà continuare a esercitare la pressione militare su Hamas: "Solo se si sentono in pericolo personale saranno disposti a negoziare. Pertanto, continueremo la guerra, fino a quando non restituiremo la libertà i rapiti e smantelleremo Hamas", ha affermato parlando ai leader della Conferenza dei presidenti dei capi delle principali organizzazioni ebraiche americane. Intanto si intensificano gli sforzi diplomatici per mediare un accordo. Washington ha inviato oggi un alto funzionario in Israele. Brett McGurk, ha incontrato dirigenti israeliani il giorno dopo aver avuto colloqui al Cairo con quelli egiziani che stanno conducendo i negoziati con la leadership di Hamas a Gaza. E come possibile segno di una ripresa dei colloqui, domani a Parigi il capo della Cia, William Burns si incontrerà con gli alti dirigenti di Qatar, Egitto e Israele, secondo quanto riporta il sito israeliano Axios che cita sempre fonti vicine alla trattativa.
Gli Stati Uniti puntano a un accordo prima del Ramadan, che inizierà tra meno di tre settimane. Il punto critico, secondo Axios, sarebbe pero' ancora il numero di prigionieri palestinesi che verranno rilasciati in cambio degli ostaggi e il modo in cui verranno scelti. Burns è stato determinante nel garantire un cessate il fuoco di una settimana a novembre che ha liberato più di 100 ostaggi israeliani in cambio di prigionieri palestinesi. Intanto il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha riferito a McGurk che il gabinetto di guerra darà ai negoziatori un mandato più ampio per fare progressi nei colloqui sugli ostaggi, secondo quanto ha rivelato il giornalista Barak Ravid. E rassicurano anche le ultime parole del numero due dell'ufficio politico di Hamas, Musa Abu Marzouk secondo il quale presto potrebbero esserci dei progressi nei negoziati sul cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi.